free page hit counter

NON PROVATECI CON LA BIONDA

18 martedì 2016 visualizzazioni:

 

Il film “A beautiful mind” racconta John Nash e la teoria del gioco

Grande abilità recitativa di Russel Crowe nel trasformarsi da un giovane studente geniale ad un professore di Princeton, passando attraverso schizofrenia e allucinazioni, elettroshock e reclusioni. Vita reale o fittizia? Quella di John Nash è una vita che combatte contro la pazzia, contro una tanto reale quanto immaginaria minaccia russa per individuare la realtà.

A Beautiful Mind, film del 2001 diretto da Ron Howard e vincitore di quattro premi Oscar, racconta la vita del matematico premio Nobel John Forbes Nash (Bluefield13 giugno 1928–  Monroe23 maggio 2015).

Come lo racconta?

I verdi giardini di Princeton e le aule di lezioni. Progetti di ricerca per conquistare un posto di PhD presso l’università. John Nash, brillante studente, decide di sfidare Adam Smith e la sua teoria di giochi, introducendo quello che diventerà famoso come l’equilibrio di Nash: “Adam Smith va rivisto! …Se tutti ci proviamo con la bionda, ci blocchiamo a vicenda. E alla fine… nessuno di noi se la prende. Allora ci proviamo con le sue amiche, e tutte loro ci voltano le spalle, perché a nessuno piace essere un ripiego. Ma se invece nessuno ci prova con la bionda, non ci ostacoliamo a vicenda, e non offendiamo le altre ragazze. È l’unico modo per vincere.” Lui vince il posto di PhD, osa affrontare Einstein sulla teoria della relatività e la sua vita è tutta in ascesa.

Williamo Parcher, un’eminenza grigia del Dipartimento della Difesa, assume Nash per una missione segreta volta alla ricerca del luogo in cui i russi nascondono la bomba atomica, e l’idea è che i russi comunichino attraverso codici segreti nascosti tra le testate giornalistiche. Nash è così costretto a fuggire dalle sue lezioni tenute a Princeton perché inseguito dai russi, nascondere tutto alla moglie Alicia (Jennifer Connelly, ndr) e può confidarsi solo con lo storico compagno di stanza Charles (Paul Bettany ,ndr).

Ma lo spettatore storce il naso. Perché la piccola nipotina di Charles non cresce mai? Perché l’audience delle lezioni di Nash rimane sbigottita quando fugge? Perché gli studenti lo guardano senza capire? E perché improvvisamente John Nash si ritrova legato ad un letto di ospedale psichiatrico pronto ad essere sottoposto ad elettroshock?

Perché la dolce Alicia, con le lacrime agli occhi è costretta a mostrargli che le lettere non sono mai state aperte, che nulla esiste e lui è malato, schizofrenia. La dolce Alicia stringe i denti, è paziente, cresce il loro piccolo bimbo quasi da sola; ma non smette di credere in Nash e sa come allontanare le allucinazioni: una carezza sul volto, la fiducia, l’amore. Le visioni non scompaiono, ma Nash è più forte e gli psicofarmaci lo aiutano; passano gli anni e i personaggi fittizi iniziano a camminare con lui ma lontani, perché la forza di volontà permette al matematico di tenerli lontani. Gli permette di frequentare di nuovo le lezioni, tornare dietro una cattedra.

Gli permette di stare di fronte ad una platea ricolma, ricevere il Premio Nobel,

Ed ho fatto la più importante scoperta della mia carriera. La più importante scoperta della mia vita. È soltanto nelle misteriose equazioni dell’amore che si può trovare ogni ragione logica. Io sono qui grazie a te. Tu sei la ragione per cui io esisto. Tu sei tutte le mie ragioni.

Così ringrazia Alicia, così saluta il suo pubblico, dando a ciascuno una ragione tra mille per sorridere.

Link trailer film: https://www.youtube.com/watch?v=CLKH9GIJIbw

Di Federica Duani

18/10/2016