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I colori di Ludmilla

08 martedì 2014 visualizzazioni:

Bella.it ha intervistato per voi Ludmilla Radchenko, una donna stupenda che ha lasciato le vesti di showgirl per diventare a tutti gli effetti una mamma, una moglie e un’artista. Poliedrica, eclettica e piena di idee, con un piede nel mondo dell’arte e l’altro nel mondo della moda, per creare il cammino di colori e magia che abita nella sua vita e che oggi ha deciso di raccontarci…

Ludmilla, sei una donna bellissima con un grande talento artistico, sei un’imprenditrice, una mamma e una moglie,LUDMILLA-RADCHENKO-POPARTSTUDIO come ti senti, bionica o negli standard?
“Decisamente bionica, come mi chiamano nel mio team, è difficile far coincidere tutto, ma per me è il segreto del successo, la vita va vissuta e goduta a 360gradi. Famiglia, formazione, sport, lavoro e qualche attimo di riposo e relax, anche se è sempre più difficile. Poi si dice, scegli un lavoro che ami e non lavorerai nemmeno un giorno”.

Come si svolge una tua giornata tipo?
“Sveglia alle 7:00, preparo il latte per Eva e il caffè per mio marito, una bella centrifuga di frutta fresca, in verità facciamo i turni per chi si alza prima. Si esce verso le 8:30, porto Eva all’asilo vicino al mio studio. Così alle 9 comincio a lavorare sul computer per fare un check della situazione e poi dipingo, ultimamente moltissimo, perché ho un sacco di progetti e commissioni. Le mie ragazze arrivano alle 10 e mi aiutano a sbrigare tutto il lavoro burocratico. Spesso durante la giornata facciamo qualche incontro, appuntamenti , pianifichiamo le esposizioni e le fiere per il mio brand “Siberian Soup”.
Esco verso le 17:00 dallo studio, e vado a prendere Eva, poi sono tutta per lei, passeggiata, pappa, bagnetto etc. Poi cucino per Eva e per marito o mi preparo per uscire. Ogni tanto è necessario mettere il naso fuori per la vita di coppia!”.

LUDMILLA-RADCHENKO-ARTEDa quando l’arte è entrata a far parte della tua vita?
“Da sempre, da piccola ho frequentato le scuole d’arte e mi sono laureata in fashion design. L’unica differenza è che prima era un gioco, ora invece è un lavoro in tutti i sensi con investimenti importanti. Diciamo che ho fatto una scelta drastica nel momento perfetto, quando mi sono sentita pronta, mi sono rimboccata le maniche”.

Come nasce la tua arte?
“La mia arte è nata quando ho sentito la necessità di esprimermi e non avevo altri mezzi per farlo. La TV non mi offriva questa possibilità ed è diventata molto limitativa, il gossip non faceva più per me, mi sentivo senza un ruolo ed ero pronta per andare oltre che offrire la “mia immagine”. Le mie opere sono diventati i mezzi per raccontare il mio mondo”.

In questo mondo, in cui tutto è saturo e dove non è semplice trovare qualcosa di nuovo, dove trovi l’ispirazione per le tue Opere?
“È vero, c’è di tutto, e per questo bisogna osservare tutto ciò che è stato fatto, cercando qualche spunto e sperimentare per trovare un proprio codice. L’ispirazione è solo un’idea che metti in pratica. La capacità di un creativo e trovare la forma e l’interpretazione adatta a comunicare quello che lui sente in quel momento”.

Ludmilla_130910_0329Come l’arte diventa moda? L’arte, a tuo parere, influenza le tendenze?
“Moltissimo, credo che l’arte sia una regola per le tendenze, la maggior parte dei creativi e designer cercano talvolta ispirazione nelle mostre, nei musei, da qui nasce un nostro progetto “Art to Wear” dove ognuno può scegliere il suo pezzo d’ arte da indossare, si tratta di foulards e leggings creati con le stampe dei miei quadri fino a giungere alle borse “Pret Art Porter”, per questi prodotti ibridi tra arte&fashion abbiamo fondato un marchio: “Siberian Soup FullART by Ludmilla Radchenko”. Possiamo dire che questo marchio ha avuto risvolti molto positivi, ad oggi la nostra rete di distribuzione si estende in largo e in lungo dall’Italia all’ Austria, Belgio, Olanda, Francia, Germania, Cina, Giappone…Fino a giungere in Sud Africa e negli States. Ad oggi, questo che è nato quasi come un gioco un paio d’anni fa, si è evoluto in un vero e proprio business parallelo ed è nato dall’esigenza di divulgare l’arte rendendola accessibile a tutti, è una nuova visione dei tradizionali multipli d’arte, i classici supporti tramutano in tessuti pregiati come cachemire e seta, prodotti esclusivamente in Italia, ognuno con il proprio packaging studiato ad hoc”.

LUDMILLA-RADCHENKO-MATTEO-VIVIANI-POPART-EGO-GIOIELLITuo marito, Matteo Viviani, è una Iena, tutti conosciamo l’irriverenza delle Iene, ma in realtà chi è la iena di casa? Diciamo… “chi porta i pantaloni?”
“Ovviamente lui, e li porta benissimo. Matteo è un ottimo papà e capo famiglia. Mio marito è numero uno e un uomo molto passionale, che non guasta mai. Alla fine ho sposato e scelto l’uomo della mia vita”.

Sei mamma di Eva, una bimba di due anni, Qual è il valore più importante che le vuoi trasmettere? Le parli in italiano o in russo?
“Rigorosamente in russo, ed il valore più importante: la determinazione che ti porta ovunque tu voglia. Le darò tutta la libertà per fare le sue scelte, scoprire e applicare le proprie capacità nella vita reale per non avere mai i rimpianti”.

Qual è la cosa che più ti ha stravolto la vita da quando sei diventata mamma?
“La responsabilità ed attenzione che devi prestare ogni secondo, per una distratta come me è difficilissimo. Ma essere una mamma è il dono più importante che abbia mai ricevuto. Certo, uno si deve adattare ai ritmi ancora più  frenetici di organizzazione, quasi scientifica!”.IMG_2246

Come curi il tuo aspetto fisico? Che sport fai?
“Sport, per me è la droga che mi tiene sempre attiva. Da noi si dice: “nel fisico sportivo c’è lo spirito sano”
Una volta alla settimana ho la lezione di kick boxing in studio, una volta vado in piscina a fare le mie 100 vasche e una volta alla settimana faccio yoga”.

Ti rivedremo in Tv?
“Solo per parlare dell’arte e i miei progetti artistici! Per il resto penso di aver già dato nei tempi migliori per la TV”.

Sfoglia la gallery e scopri le creazioni di Ludmilla

Clicca il link e guarda la video-sfilata di Ludmilla Radchenko:

https://www.youtube.com/watch?v=VATWrjGHkrg

Crediti foto: Marco Curatolo, Alessandro Dealberto, Giovanna Focardi Nicita, Scarpatipress

Testo: Ludovica Bonini