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L’assurda violenza sulle donne

13 martedì 2015 visualizzazioni:

L’assemblea generale delle nazioni unite ha designato la data del 25 novembre come giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (fonte Wikipedia). Tuttavia, la lotta a questo angoscioso fenomeno deve essere attiva e presente non soltanto in quella ricorrenza, ma ogni giorno dell’anno. Sia Bella.it che il sottoscritto sono particolarmente sensibili a questo argomento; pertanto vale senza dubbio la pena parlarne anche oggi. I più recenti dati ISTAT (si veda il link http://www.istat.it/it/archivio/161716) parlano di oltre 6 milioni 788 mila donne che nella loro vita hanno subìto almeno una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Tra queste, circa 652 mila hanno subìto stupri e 746 mila sono state vittime di tentati stupri. Numeri che, benché in sensibile flessione, restano a tutt’oggi decisamente impressionanti.

Come ormai sapete questa rubrica si occupa di approfondire la conoscenza dell’universo maschile affrontando generalmente argomenti ben più leggeri di violenza-donnequesto; tuttavia, credo non ci si possa esimere dallo svolgere alcune considerazioni anche su questo profilo, talvolta vergognosamente presente nell’animo maschile.

Ma cosa spinge un uomo ad abbandonare la strada del dialogo con la propria compagna per condurlo invece ad esprimere la propria volontà attraverso forme di imposizione, di coartazione della volontà, di violenza?

A livello sociale e generale le ragioni di questo deprecabile atteggiamento sono senz’altro di natura multifattoriale e, pur senza scendere troppo nello specifico perché come al solito ci vorrebbero competenze che qui non si possiedono, i fattori scatenanti possono essere i più vari e vanno ricercati sia nel singolo livello di aggressività soggettiva come nella mancanza di un sufficiente background culturale (sebbene si tratti di un fenomeno trasversale per la verità), in elementi della personalità ed altro ancora.

Ma, a prescindere da questa breve analisi sociologica del fenomeno, ragionando molto più semplicemente, quando si parla di questo argomento ci sono due considerazioni che saltano agli occhi: da un lato sbalordisce come in tutti i tristi casi di cronaca ahimè quasi all’ordine del giorno vi sia da registrare il totale Domestic-violence-lawfuelfallimento di quella semplice, naturale, se vogliamo quasi banale dotazione psicologica che dovrebbe appartenere ad ogni uomo e che va sotto il nome di freni inibitori. Se l’aggressività è un istinto naturale infatti, anche il dispiacere, il senso di protezione, la paura di far del male al prossimo lo sono, quantomeno in soggetti senza deficit cognitivi. E dunque non si riesce davvero a comprendere come, durante il compimento di condotte efferate e prolungate nel tempo come le violenze sessuali o gli omicidi, più o meno riusciti, non sopraggiungano nella stessa mente di chi li compie impulsi che lo inducano a frenare e fermare l’istinto aggressivo. La mancanza di questo meccanismo psicologico è qualcosa che, personalmente, non riuscirò mai a capire, ma che, ciononostante, non posso far altro che condannare senza mezzi termini.

Parallelamente, va ribadito un concetto molto importante, che non sempre le vittime di violenza tengono sufficientemente presente: imporre la propria volontà sull’altro non è mai amore. L’amore è esattamente il contrario, ovvero fare di tutto per fare felice l’altro, perché è proprio la sua felicità che di riflesso fa felici noi e viceversa. La violenza è solo possesso, cattiva gestione dell’insicurezza, mancanza di altri mezzi; insomma tutto fuorché amore. Questo è un concetto che non va mai dimenticato, mai confuso, mai nemmeno un pochino incrinato. “ma in fondo lui mi ama” dopo che vi ha fatto un occhio nero è prima di tutto mentire a voi stesse, ed è una menzogna che può costare molto cara. Perciò, occhi aperti. Sempre.

Buona settimana.

 

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13/10/2015