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Officine Grandi Riparazioni is digital

24 venerdì 2020 visualizzazioni:

Continua il programma di attività digitali delle OGR – Officine Grandi Riparazioni

Come nasce una mostra è dedicato al dietro le quinte della mostra Tino Sehgal raccontato dal Direttore Artistico OGR e dagli interpreti della mostra

Venerdì 24 aprile #OGRGoodNews dedicato alla città di Bergamo, all’esperienza di Radio GAMeC e alla collaborazione con Bricks4kidz

E ancora: sul canale Spotify, nuovi podcast selezionati dalla direzione artistica e playlist musicali costruite insieme al pubblico; su Facebook le storie dei Public Program legati alle mostre dell’istituzione.

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OGR is digital racconta il mondo delle OGR – Officine Grandi Riparazioni attraverso un palinsesto digitale di contenuti inediti e attività per il pubblico: cinque rubriche – Come nasce una mostra, #OGRGoodNewsOGR listening sessionOGR Kids e OGR Public Program & OGR YOU | Memories – dedicate all’arte, alla musica, alla tecnologia, alla didattica e alle news danno voce alle molteplici anime dell’istituzione che continua a intessere un dialogo con il suo pubblico.

Ieri sui canali social,è andata in scena la terza puntata di Come nasce una mostra, il format che attraverso parole, immagini e video racconta tutto ciò che precede l’inaugurazione di un’esposizione. Il terzo episodio è dedicato all’ambizioso progetto di Tino Sehgala cura di Luca Cerizza, che ha inaugurato nel febbraio 2018, e che segue il racconto del “dietro le quinte” dedicato all’allestimento delle due opere permanenti Procession of reparationists di William Kentridge e Track di Arturo Herrerae gli approfondimenti su Come Una Falena Alla Fiamma, la prima grandemostra organizzata dalle OGR e dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, 

La mostra Tino Sehgal, a cura di Luca Cerizza

L’artista Tino Sehgal, a dieci anni dalla sua ultima personale in Italia, nel 2018 ideò per le OGR Torino una complessa coreografia che vide la partecipazione di oltre sessanta interpreti.

Partendo da un allestimento che ha richiesto di riportare lo spazio alla sua forma più essenziale, passando per l’intricata coreografia – una sorta di medley di lavori precedenti dell’artista – per sette settimane all’interno del Binario 1 gli interpreti hanno dato vita a un unico grande movimento in continua mutazione.

Da quello che Sehgal definisce uno “sciame” di corpi, hanno avuto origine una serie di specifiche “situazioni”: le singole opere dell’artista – considerate come entità discrete che possono essere separate tra di loro e dal processo della loro produzione – sono quindi diventate scene o momenti, elementi temporanei, frutto di un gioco d’incontri in circostanze specifiche: il numero degli spettatori, il loro modo di interagire o il periodo del giorno in cui questi incontri sono avvenuti, hanno determinato ogni “situazione”.

Le otto ore di durata delle sessioni performative, sommate alla pratica stessa dell’artista che non produce niente che non sia già stato prodotto e non permette che ne rimanga traccia, ha reso necessarie strade nuove per divulgarne contenuto e valore, ma non solo.

Il dietro le quinte della mostra Tino Sehgal

Nicola Ricciardi Direttore Artistico delle OGR – Officine Grandi Riparazioni, racconta impressioni, fatiche, paure ma anche la soddisfazione di vedere la riuscita di un progetto così complesso: 

Quella mostra si definì come qualcosa che mise in risalto anche quelle che erano le crepe dell’Istituzione ma, per dirla con Leonard Cohen, è poi attraverso le crepe che entra la luce, e di luce da quella mostra ne entrò tanta e quello che sono le OGR oggi lo si deve a un’operazione come quella e a un’opera bellissima come quella di Tino Sehgal”.

E ancora: “Era un progetto estremamente ambizioso, curato nei minimi dettagli da Luca Cerizza e reso possibile ancora una volta dall’intervento di singole persone. Penso ad esempio alla producer Cora Gianolli o a Valentina Lacinio che iniziava da noi ai tempi uno stage e che poi è rimasta, da quell’opera in poi, come parte integrante del team curatoriale delle OGR.

Ma si tratta soprattutto di una mostra che io ricordo come uno stress test per la nostra istituzione. È una mostra che infatti ha portato veramente al limite quella che poteva essere la nostra elasticità. In questo caso la vera sfida era riuscire a scegliere e contrattualizzare 60 interpreti: può sembrare una cosa semplice, ma penso che senza il lavoro incredibile che fecero ai tempi Raffaella Pavesio e Alice Spalatro, nel riuscire a stare dietro alle richieste di Tino, mie e del curatore, oggi non avremmo quella mostra.

La mostra si definì anche uno stress test, o almeno così è per me, quando ne parlo, perché mise subito a nudo alcuni limiti della nostra struttura. Ricordo ad esempio quando Tino chiese, per eseguire uno dei lavori “Elettric”, di poter spegnere a intermittenza le luci. Era la prima volta che ci trovavamo davanti a un problema così banale ma così di difficile realizzazione come quello di spegnere e accendere le luci. Infatti le OGR sono un sistema estremamente complesso non c’è una sorta di interruttore generale che si può a piacimento accendere e spegnere, o almeno non c’era ai tempi, poi ci siamo adeguati. Però proprio questi piccoli movimenti, queste piccole occasioni, questi piccoli incidenti di percorso, che poi sono stati ovviamente corretti prima dell’inaugurazione e che hanno portato a delle migliorie all’interno della struttura, sono quello che hanno fatto poi l’istituzione che OGR è oggi. 

Ricordo anche come quel momento, quella grandissima sfida che ci trovammo davanti, aprì anche le porte a dei lampi di creatività. Una delle caratteristiche di Tino e della sua practice è quella di non produrre mai niente che non sia già stato prodotto. Questo per noi rappresentava in qualche modo un limite o anche volendo un problema, perché avevamo la massima intenzione di tenere traccia di quel progetto così significativo per noi. Non potendolo fare attraverso un catalogo ufficiale, appunto per il rifiuto da parte di Tino, ci inventammo di inserirci all’interno di una catena di produzione già in essere in modo tale da non produrre qualcosa di nuovo, ma in qualche modo dirottare un contenitore e riempirlo con il nostro contenuto.

Ci venne in mente di chiamare un supplemento a un quotidiano, quindi qualcosa che sarebbe stato comunque stampato e prodotto e chiedere alla redazione di dedicare l’intero numero alla mostra di Tino: una sorta di catalogo, che a quel punto sarebbe stato veicolato ancora maggiormente rispetto a una semplice distribuzione all’interno nei nostri spazi, perché l’avrebbero letto in tutta Italia”.

OGR is digital – tutte le rubriche

Accanto a questo appuntamento, oggi venerdì 24 aprile è la volta di #OGRGoodNews che dedica la puntata alla città di Bergamo e alle buone notizie emerse nelle ultime settimane, nonostante tutto. Tra le “buone notizie” raccontate anche il progetto di Radio GAMeC, iniziativa della Galleria di Arte Moderna e Contemporanea cittadina, che ogni giorno offre mezz’ora di intrattenimento culturale tenendo viva l’attenzione sulla situazione; accanto a questa esperienza anche le attività benefiche proposte da un collettivo di fotografi di Bergamo. Per gli amanti del tech, una nuova good news arriva grazie alla collaborazione tra il dipartimento educazione delle OGR con la startup torinese Brick4Kidz che propone al pubblico un’attività da svolgere online. L’iniziativa presentata, “Turin is MINE”, permette a bambini e ragazzi di incontrarsi virtualmente a Torino grazie al noto videogioco Minecraft. L’attività prevede che si entri all’interno di una Torino virtuale, in cui sono presenti diversi monumenti della città di Torino. Tra questi, anche le OGR.

Il palinsesto di OGR is digital comprende anche: OGR listening session con playlist e podcast dedicate al pubblico sul canale Spotify dell’istituzione; OGRKids dedicato ad attività online per bambini e famiglie a cura del dipartimento educazione delle OGR; OGR Public Program & OGR YOU – Memories che raccoglie i moltissimi video delle ultime due edizioni di OGR Public Program e OGR YOUOGR TECH | #TSSM format dedicato alle startup selezionate per il Techstars Smart Mobility Accelerator Program.

PROGRAMMMA COMPLETO 

fino al 30 aprile 

  • Giovedì 23 aprile 2020 | Come nasce una mostra – Tino Sehgal

Episodio dedicato alla mostra di Tino Sehgal a curata da Luca Cerizza 

Da martedì 28 a giovedì 30 aprile, Come nasce una mostra: l’appuntamento questa volta è dedicato alla mostra Social Facts di Susan Hiller e a cura di Barbara Casavecchia.

  • Venerdì 24 aprile 2020 | #OGRGoodNews – da Bergamo a Torino

Tra le storie da raccontare Radio GAMeC e le attività benefiche proposte da un collettivo di fotografi di Bergamo, ma anche il lancio di “Turin is MINE” a cura della startup Bricks4kidz

  • Tutti i giorni sul canale Instagram delle OGR | OGR listening session

Per questa rubrica, accanto alle attività di condivisione quotidiana di brani e playlist sul canale Spotify di OGR, nasce una nuova playlist dal nome OGR Kids | Play & Smile che contiene podcast per bambini selezionati dal dipartimento educazione delle OGR Torino.

  • Martedì 28 aprile 2020| OGR Public Program & OGR YOU – Memories

In questa rubrica vengono riprese le attività del Public Program svolte in occasione della mostra Social Facts di Susan Hiller, come ad esempio www.youtube.com/watch?v=NgcXKuKVf8Q&t=19s

Il 21 aprile è stata pubblicata la conversazione tra l’artista Tino Sehgal e il curatore Luca Cerizza, in un appuntamento dal titolo Tino Sehgal si racconta: https://www.youtube.com/watch?v=3G9sW_jtWu8&t=347s

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di Redazione digital

24/04/2020