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Una tappa chiamata “Menopausa”

26 mercoledì 2017 visualizzazioni:

Oggi, grazie al supporto della ginecologa, Dott. Valentina Costa, parleremo di Menopausa, una fase delicata e di forti cambiamenti per moltissime donne.

Non importa l’età, ma la questione è delicata; in menopausa, prima o poi ci andremo tutte, ma imparare a convivere con questo periodo di mutamenti, non è sempre facile.

Questa “tappa della vita“, sembra essere un argomento tabù, tanto che viene da pensare che la tendenza della donna sia quella di negarla, o nasconderla a tutti, anche alle amiche più strette.

Ma che cos’è? Come viverla serenamente? Chiediamo aiuto alla nostra esperta.

Dott. Costa, che cosa s’intende con questo termine?
La menopausa non è altro che un periodo naturale della vita di una donna che può insorgere dai 45 ai 55 anni, col quale, prima o poi, dobbiamo confrontarci. Tale periodo è preceduto da una più o meno lunga fase di transizione detta premenopausa che può durare anche anni dove si riducono fino ad esaurirsi gli ovuli ed anche la produzione degli ormoni femminili, estrogeni.
Gli effetti di tali cambiamenti si ripercuotono sia a livello fisico che psichico.
I primi sintomi, che tutti conosciamo, dovuti alla caduta degli estrogeni, sono le vampate di calore, la sudorazione, l’insonnia, la secchezza vaginale, la depressione e l’ansia mentre i disturbi che insorgono più tardivamente sono l’incontinenza urinaria, l’osteoporosi e l’aumento del rischio cardiovascolare.
Come e quando si fa la diagnosi di menopausa?
Per poter fare una diagnosi definitiva occorre che sia trascorso un anno dall’ultima mestruazione e solo a quel punto devono essere eseguiti i dosaggi ormonali e l’ecografia pelvica TV che confermeranno la menopausa.
Ma spesso noi donne andiamo in “tilt” appena il ciclo ci salta per due mesi di seguito…a me è successo e sono corsa a fare esami subito? Ma è giusto?
No, direi proprio di no. Bisogna frenare l’impulsività e dare alle cose il tempo che serve. È inutile eseguire gli esami di laboratorio, prima di tale periodo perché in questi mesi i livelli ormonali posso oscillare molto frequentemente, e a volte ci si allarma per nulla.
Uno dei problemi tanto temuto è l’aumento di peso, perché succede?
Si è vero, la metà delle donne che va in menopausa riscontra un aumento di peso corporeo ed in particolare un accumulo di grasso a livello addominale e non più a livello dei glutei e delle cosce come nell’età fertile. Questo grasso determina l’aumento del rischio a sviluppare malattie cardiovascolari, diabete e tumori. Queste modificazioni, oltre ad essere causate dai bassi livelli di estrogeno, sono dovute alla riduzione del metabolismo che diminuisce sia nell’uomo che nella donna dopo i 40 anni.
Perdoni, ma non c’è un modo, che non sia “sfregare la lampada di Aladino”, per “curare” la menopausa? Ci sono delle terapie?
Negli ultimi anni le terapie per la cura della menopausa si sono ampliate moltissimo e la scelta giusta richiede una corretta anamnesi e il riscontro di eventuali controindicazioni.
La terapia spazia dalla più conosciuta e classica terapia Ormonale Sostitutiva (HRT) per via orale o transdermica con Estrogeni coniugati e Progestinici, alla nuova terapia con Estrogeni/Bazedoxifene che rappresenta il Gold standard sia per la sua tollerabilità sia per la sicurezza, molto efficaci nel contrastare gli effetti del calo degli estrogeni come le vampate di calore, la sudorazione, l’insonnia e i disturbi dell’umore; oppure la terapia con il Tibolone che avendo una blanda proprietà androgenica può essere indicato in donne con disfunzioni sessuali.
Nelle donne dove i sintomi sistemici sono più lievi ma che presentano, dispareunia, dolore ai rapporti sessuali, causato dall’atrofia vulvo-vaginale le terapie spaziano dai lubrificanti, gli idratanti, la laser terapia, la terapia ormonale locale fino all’utilizzo dell’Ospemifene primo farmaco specifico per la secchezza vaginale per via orale.

Quando è possibile iniziare la terapia?
La terapia ormonale sostitutiva andrebbe iniziata prima dei 60 anni e diversi studi dimostrano che nelle donne con sintomi vasomotori moderati o gravi questa determina dei benefici sulla salute che superano i rischi.

Che dire…meglio non allarmarci al primo sintomo, e se mai andare a fare due chiacchiere dal nostro ginecologo, evitando di fare colpi di testa e soprattutto, evitando cure “fai da te”…

Dottoressa Costa, noi la ringraziamo moltissimo per il tempo che ci ha concesso, certa che moltissime lettrici saranno contente del servizio reso.
Purtroppo, “invecchiare”, comporta alcuni inconvenienti, e questo, credo per molte, lo sia. Speriamo la medicina, continui a fare passi da leone e aiuti sempre più, a risolvere problemi di questo tipo

Noi intanto, diamo a tutte voi, appuntamento con la dottoressa Valentina Costa, per fine agosto, inizio settembre, con un nuovo argomento, molto importante: “Educare i giovani ai rapporti sessuali. Consigli ed altro

Ricordiamo, che la Dott. Costa, così come gli altri medici, sono disponibili a rispondere alle vostre domande, sia in forma privata che pubblica, scrivendo a:
redazione@bella.it . (quelle più interessanti, saranno pubblicate, ovviamente con nomi di fantasia per mantenere la privacy).Grazie.

 

 

Di Isabella Colombo

26/7/2017