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Un incantevole viaggio nei “giardini di seta” nel territorio Lariano

15 mercoledì 2015 visualizzazioni:

Cernobbio (Co), 11 LUGLIO – 11 OTTOBRE 2015

Como è una città magica, una culla in mezzo alle montagne che fa sognare, ti protegge e si fa ricordare, per la bellezza del luccichio del suo lago, tanto apprezzato dalle star di Hollywood, ma soprattutto per la sua seta, richiestissima dalle maison di moda più blasonate e molto apprezzata (e invidiata) dalla popolazione orientale.giardinidiseta-como

La mostra “Giardini di seta. Tessuti, abiti e botanica del territorio lariano” è il connubio perfetto di tutte quelle caratteristiche che fanno di Como un luogo unico, dove si respira l’artigianalità tutta italiana, dove i fiori si accendono e dove la seta, quando scorre tra le dita, scorre anche nel cuore…

Tessuti e botanica, seta e giardini, abiti e fiori: il filo conduttore di questa mostra organizzata dalla Fondazione Antonio Ratti (FAR) e dal Comune di Cernobbio, esalta la bellezza della natura e della creazione tessile.

La mostra, a cura di Margherita Rosina e Francina Chiara, allestita a Villa Sucota di Como (sede della Fondazione Antonio Ratti e del suo Museo Studio del Tessuto) e a Villa Bernasconi di Cernobbio dall’11 luglio all’11 ottobre, esplora il tema del rapporto tessuto-botanica dal Settecento ai giorni nostri attraverso i diversi aspetti della decorazione floreale.

Le bellezze naturali del territorio lariano, i parchi e i giardini affacciati sul lago sono da sempre un soggetto molto amato da creativi e artisti, che nei secoli vi hanno attinto suggestioni continue e l’industria serica che si è sviluppata a Como dalla fine dell’Ottocento non si è sottratta a questa fascinazione.

 

La mostra

giaridni-di-seta-la-mostradicomoI tessuti floreali provenienti dalle collezioni della Fondazione Antonio Ratti, da importanti collezioni private e dagli archivi storici delle industrie seriche lariane verranno esposti lungo un percorso suddiviso in “stanze” tematiche; nella prima parte di mostra vi saranno sete barocche lionesi in cui si intrecciano fiori e elementi architettonici, aerei taffetas decorati con tralci di rose o di bacche, cotoni per arredamento con realistici trionfi floreali della seconda metà dell’Ottocento.

La seconda parte della mostra è invece dedicata ai tessuti del Novecento, secolo che segna lo sviluppo delle seterie comasche, fornitrici dell’Alta Moda e del prêt à porter italiano e francese. Nelle sezioni saranno in mostra stoffe con temi legati ai prodotti dell’orto o decorate con erbe officinali, mentre un intero salone presenterà abiti e tessuti ispirati alle rose, uno dei più amati dalla decorazione tessile di ogni epoca. Ai tessuti saranno accostati abiti collegati al tema, che per la parte novecentesca sono stati scelti per rappresentare l’Alta Moda italiana, da Biki a Capucci, Ferré, Valentino, l’Haute Couture parigina con Dior e Yves Saint Laurent, e il prêt à porter internazionale con Ken Scott e Leonard.

Yves Saint Laurent Haute Couture, abito da sera Primavera-Estate 1981 organza di seta stampata – Fondation Pierre Berge – PH Sophie Carre Fondation Pierre Bergé – Yves Saint Laurent

Per la prima volta sarà presentata al pubblico una selezione di tavole dall’erbario Fabani, prestato dalla Fondazione Centro Studi Nicolò Rusca di Como: una straordinaria collezione di circa 3000 tavole di erbe e piante raccolte a cavallo tra Otto e Novecento da Giuseppe Fabani, medico condotto di Cernobbio.

In mostra anche l’opera Humulus Lupulus (2015, stampa serigrafica su cotone, 120×150, ed.3) di Serena Porrati, realizzata in occasione della mostra con la collaborazione dell’I.S.I.S. “Paolo Carcano” di Como, che si trova esposta all’ingresso di Villa Sucota. Serena Porrati ha partecipato nel 2012 allo CSAV – Artists Research Laboratory della Fondazione Antonio Ratti: il lavoro esposto rappresenta un ulteriore modo di raccontare come il tema botanico possa essere fonte di ispirazione per la creazione artistica.

 

Le sedi della mostra

La scelta delle sedi della mostra non è casuale: Villa Sucota e Villa Bernasconi, situate a poca distanza l’una dall’altra sul primo bacino della sponda occidentale del lago di Como, sono entrambe esempio di come, spesso, gli imprenditori tessili comaschi abbiano scelto di svolgere la loro attività in edifici immersi nel verde, per alimentare la creatività dei designer e per offrire ai clienti la possibilità di godere delle bellezze del lago.

G.B. Srl (Binda) per Jenny Packham Cady di seta stampata a quadro Referenza del tessuto con cui è stato realizzato il vestito indossato da Kate Middleton in occasione della nascita del secondo Royal Baby FAR, Museo Studio del Tessuto, donazione G.B. Srl

Villa Sucota, dove sono esposti tessuti e abiti del Settecento e Ottocento provenienti dalle collezioni del Museo della FAR e da raccolte private, è stata sede degli uffici creativi della Ratti s.p.a. dalla fine degli anni Cinquanta al 1998; dal 2010 ospita la Fondazione Antonio Ratti e il suo museo di tessuti antichi e moderni, frutto della passione collezionistica di Antonio Ratti che, nel secondo dopoguerra, ha continuato e onorato la tradizione tessile inaugurata alla fine dall’Ottocento.

Nell’estate 2015 è prevista l’apertura al pubblico del parco di Villa Sucota, già parte insieme a Villa Olmo e Villa del Grumello del chilometro della conoscenza, un corridoio verde che unisce i parchi delle tre ville lariane. A Villa Sucota sarà quindi possibile percorrere i sentieri e visitare alcuni luoghi ora nascosti della proprietà, come il belvedere o la piccola cappella adiacente alla villa, la limonaia e le serre. Sono inoltre predisposti itinerari tematici che guideranno il visitatore alla scoperta del parco e che descriveranno il paesaggio e la storia del luogo, oltre a un percorso tra installazioni e opere d’arte temporanee e permanenti.

Villa Bernasconi, che ospita tessuti di produzione comasca dal Novecento ai giorni nostri accostati a capi di Haute Couture realizzati con sete lariane, costituisce uno dei più preziosi esempi di architettura Liberty in Italia, tanto da essere inserita nel circuito “Route européenne de l’Art Nouveau”. 

La villa, oggi di proprietà del Comune di Cernobbio, fu edificata nel 1905 su progetto dell’architetto Alfredo Campanini per conto dell’imprenditore Davide Bernasconi, tra gli iniziatori autorevoli della tradizione industriale serica di Como.

La decorazione esterna e interna della villa si ispira a temi botanici legati alla creazione tessile, tra cui altorilievi raffiguranti il ciclo del baco da seta e piastrelle a fiori di gelso.

 

como-igiardinidisetaLe “stanze” della mostra: un percorso tematico

Giardini barocchi: sontuose sete broccate lionesi del Settecento a motivi floreali mescolati con scorci architettonici. A corredo/contrasto tessuti contemporanei a tema di ortensie e un vestito-ortensia della maison francese Leonard.

Giardini sinuosi: la leggerezza della seconda metà del Settecento esemplificata da sete a meandro dai colori brillanti, accompagnate da abiti maschili e femminili, tra cui una sontuosa robe à la française, i cui fiori subiscono l’influsso dell’Oriente.

Giardini romantici: rose, glicini, lillà decorano le sete di metà Ottocento che ispirano la creazione di abiti dalle gonne a corolla e preziose legature di libri destinati a un raffinato pubblico femminile.

Giardini alle pareti: tipica del gusto vittoriano la “casa serra”, che ospita sulle pareti lussureggianti decorazioni floreali di grande realismo, qui esemplificate da cotoni stampati inglesi e francesi.

Gianfranco Ferré Alta Moda Primavera Estate 1987 Gonna e bustier di cady bianco. Bolero ricoperto di fiori di organza e gazar di seta Fondazione Gianfranco Ferré, PH: Giulia Bellezza

Giardini ruggenti: fiori pennellati, astratti, in movimento caratterizzano la produzione di sete stampate degli anni Trenta, l’età del jazz, presenti in mostra attraverso gli archivi storici delle seterie comasche.

Giardini di frutta e verdura: gli anni Cinquanta e l’esplosione di tessuti stampati ispirati da orti e frutteti, decori molto amati in particolare dal couturier francese Hubert de Givenchy.

 

Giardini di erbe aromatiche: le erbe odorose e gli erbari ottocenteschi hanno ispirato nella seconda metà del Novecento i pattern di collezioni tessili di abbigliamento e arredo, in mostra accanto a un prezioso erbario, raccolto con passione da Giuseppe Fabani, medico condotto di Cernobbio.

Giardini pop: autore di brillanti disegni a tema vegetale, Ken Scott, prima per il marchio Falconetto e poi a suo nome, ha dato vita a collezioni memorabili che gli hanno valso l’appellativo di “giardiniere della moda”, collezioni qui rappresentate attraverso abiti e foulards.

Giardini di rose: tema amatissimo dai creatori tessili, la rosa è stata rappresentata in molti modi nel corso del Novecento. Accanto ai tessuti, in questa sezione saranno in mostra abiti di Capucci, Yves Saint Laurent, Valentino, Versace e di sartorie milanesi, realizzati con sete comasche.

Giardini tropicali: stampe a disegno giungla dall’archivio dello Studio Tucano di Como fanno da sfondo a un mini dress di Donatella Versace, completamente ricamato, sullo stesso soggetto.

Giardini incantati: il gran finale della mostra, con spettacolari abiti da gran sera di Dior e Ferré Haute Couture, vere sculture da indossare.

Locandina GiardiniDiSeta_m

 

Orari mostra

Da martedì a venerdì: 14-18
Sabato, domenica: 10-19
Lunedì chiuso
Aperture speciali e visite guidate su prenotazione

Biglietti

Intero: € 7
Ridotto: € 5 (fino a 25 anni, oltre i 65 e per i convenzionati) Gratuito: fino a 12 anni

Informazioni

Tel. +39 031 3384976

info@fondazioneratti.org

www.fondazioneratti.org Facebook: Giardini di seta

Gianni Versace, Primavera-Estate 1988 Corpino di tulle ricamato e gonna di faille di seta stampata. Tessuto: Canepa SpA, san Fermo della Battaglia. Milano, Archivio Gianni Versace

 

15/7/2015