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Una guida alla scoperta dei trend dal mondo dei tè e delle tisane

27 lunedì 2020 visualizzazioni:

L’universo dei tè e delle tisane, abbandonata la vecchia credenza della nonna, sta sempre più diventando un settore di tendenza: metropolitano, curioso, cosmopolita, innovativo, dialoga con l’alta cucina, è in linea gli orientamenti salutisti, solletica sempre più gli stessi millenials che hanno fatto dell’alimentazione consapevole uno dei loro valori più rappresentativi. Dalle scoperte fatte nei mesi di lockdown agli esperimenti gourmet, la voglia di consumare bevande buone, salutari e con ingredienti naturali coinvolge donne e uomini di qualsiasi età.
Si sono delineati veri e propri trend. Giusmìn, la nuova bottega di tè, tisane e oggetti selezionati nel cuore di Porta Venezia a Milano, ne ha individuati tre che hanno caratterizzato gli ultimi mesi appena trascorsi e che influenzeranno i consumi dei prossimi.

1.         Infusi senza teina
Tutti conosciamo il boom del consumo di lievito e farina durante il periodo di isolamento domiciliare, sicuramente uno degli aspetti più inattesi del periodo. Ma c’è un altro prodotto che ha visto le vendite crescere del +76% in tutta Italia: la camomilla. Complice probabilmente lo stress da smart working, la ricerca di infusi senza teina con cui dissetarsi e distendersi è diventato uno dei trend più evidenti.
Camomilla, di alta qualità e sfusa, ma anche rooibos, un delizioso infuso color rubino ottenuto da un arbusto sudafricano, e ancora fiori di ibisco, tisane di ogni tipo fino all’introvabile soba cha, l’infuso giapponese a base di grano saraceno, grande alleato delle diete.
 

2.         Infusioni a freddo
Il tè freddo è la bibita più consumata in Italia, specialmente in estate, seconda solo all’immancabile cola. A differenza di quest’ultima e di altre bibite simili, però, il consumo di tè freddo cresce di anno in anno, a dimostrazione di un interesse sempre crescente nei confronti di questo prodotto.
Perché allora non prepararlo in casa? È semplicissimo ed è una soluzione sempre più scelta da chi vuole essere certo degli ingredienti che consuma e da chi cerca prodotti di alta qualità e vuole ridurre o eliminare gli zuccheri inutili. Non solo: è anche una scelta ecologica, perché consente di non utilizzare bottiglie di plastica usa e getta. Questo lo hanno capito bene soprattutto i millenials, che non escono mai di casa senza la loro borraccia termica.

3.         Food pairing
Il tè puro presenta molte affinità con il vino: origini e terroir differenti, molteplici tipologie di lavorazione, temperature di servizio e appositi strumenti per affrontare la degustazione…
C’è chi approccia un calice di vino con l’istinto del sommelier, e chi semplicemente si gode il momento. Per il tè è la stessa cosa. Un buon tè fatto rispettando semplici regole di preparazione può essere un atto critico di degustazione, ma deve soprattutto essere un piacere facile e accessibile.
I tè puri, in particolare, si prestano come il vino a essere serviti a tavola, a tutto pasto e questo lo hanno capito bene alcuni chef come Adeline Grattard del ristorante stellato Yam Tcha di Parigi, che propone da tempo ormai celebri percorsi di degustazione gastronomica accompagnati dal tè: un’esperienza raccontata anche nel documentario a lei dedicato prodotto da Netflix. Su quell’esempio, anche alcuni ristoranti italiani emergenti hanno preso a proporre simili esperienze.

Ma non c’è bisogno di essere chef stellati per sperimentare un abbinamento gourmet col tè! Giusmìn offre infatti un kit completo dedicato ai tè da pasto, con consigli per la degustazione e idee di abbinamento inconsuete e casalinghe. Un esempio? L’inedito pairing tra pesto alla genovese e tè verde al gelsomino!
 

di redazione digital

27/07/2020