Tom Neuwirth, Conchita Wurst

(KIKA) – COPENHAGEN – Conchita Wurst è stato il vincitore dell'ultima edizione del festival dell'Eurovision 2014, il festival della musica europea.La drag con la barba, che ha conquistato il pubblico con il brano Rise like a phoenix, nonostante le polemiche, ha raccolto applausi e voti da tutta Europa. In Austria il successo è stato accolto come un trionfo della tolleranza, ma è dalla Russia che sono arrivate le critiche più forti: “Il risultato mostra il futuro europeo: una donna con la barba. E' la fine dell'Europa”. Subito la replica dall'Austria, paese della drag: “La vittoria di Conchita Wurst all'Eurovision è anche una vittoria in Europa della tolleranza e del rispetto”, ha commentato il ministro della Cultura Josef Ostermayer, fiero dell'artista e pronto ad ospitare nel 2015, in Austria, la prossima edizione del concorso.Vitaly Milonov, membro dell’Assemblea Legislativa di San Pietroburgo e fautore di una legge locale contro la propaganda omosessuale del 2011, ha definito lo show non soltanto “sodomita”, ma anche segno di “decadenza spirituale e promozione dell'omosessualità”, viste le esibizioni di Conchita, definito “pervertito” a cui non sarebbe dovuto essere stato dato il permesso di esibirsi sullo stesso palco dei russi. “Il risultato di Eurovision – scrive il vice primo ministro Dmitry Rogozin su Twitter – ha mostrato ai sostenitori dell'integrazione europea il loro futuro europeo: una donna barbuta”. Più pesante il commento del tribuno nazionalista russo Vladimir Zhirinovski, che in tv ha dichiarato: “E' la fine dell'Europa. Loro non hanno più uomini e donne, hanno “questo” “. Tutto questo mentre il fenomeno Conchita è diventato la bandiera della comunità gay e lo show, andato in onda su RaiDue, ha raccolto un milione e ottocento mila spettatori.