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Anche i capelli invecchiano: qual è l’effetto del tempo, e come rallenarlo?

27 venerdì 2023 visualizzazioni:

Alimentazione sbagliata, stress e cattive abitudini possono contribuire ad accelerare il processo di invecchiamento dei nostri capelli

Come ogni parte del nostro organismo, anche i capelli invecchiano. L’azione del tempo si manifesta soprattutto da un punto di vista estetico, ma diventare grigi è solo uno dei tanti cambiamenti che i capelli subiscono nel corso degli anni. Man mano che il tempo passa, i capelli hanno un ciclo di vita più breve, appaiono più secchi, opachi ed inclini alla rottura. Possono cambiare spessore, consistenza ed iniziare a diradarsi. Con il passare degli anni infatti i follicoli piliferi iniziano a produrre peli sempre più sottili e fragili.

“Questi cambiamenti solitamente iniziano a manifestarsi tra i trenta e quaranta anni e progrediscono lentamente  – afferma Angelo Labrozzi, farmacista, esperto nello studio della caduta dei capelli  – con il tempo, le lunghezze dei capelli subiscono una modificazione peggiorativa del tutto fisiologica della cheratina, principalmente composta da cistina e ricca di legami di zolfo, a cui si sommano, cambiamenti strutturali dovuti a lavaggi, modificazioni chimiche, fisiche e stress psicofisici, che comportano la produzione a livello follicolare di sostanze corrosive, come squalene ed acido lattico, in quantità superiori alla norma. L’invecchiamento comporta modificazioni fisiologiche riguardanti anche il ciclo follicolare. Basti pensare che tutti noi nasciamo con circa 1500 follicoli, e moriamo con un terzo di meno. Nell’uomo, in assenza di problematiche tricologiche, si tende nel tempo ad un lento diradamento, la donna invece, in prossimità della menopausa, senza che vi siano problematiche organiche e funzionali, con il calo degli estrogeni, perde massa per un 30%. Consiglio dunque di intervenire preventivamente con terapie appropriate che mantengano e migliorino il ciclo follicolare”.

E’ chiaro quindi che anche i capelli non sono immuni al processo di invecchiamento, e l’azione del tempo influisce in vari modi, determinando tutta una serie di conseguenze.
Indebolimento: con gli anni i capelli diventano più fragili e fini, quindi più soggetti a rotture e punte fragili.

Diminuzione di volume e densità: con la perdita di spessore, avviene una riduzione della consistenza e del volume.

Secchezza:  l’età disidrata anche i capelli, che diventano progressivamente più secchi e, quindi, più delicati.

Perdita di lucentezza: il tempo porta con sé la perdita della naturale lucentezza dei capelli, che diventano via via più opachi.

Caduta dei capelli: è maggiore e più frequente con il passare degli anni.

Se gli effetti sono chiari, capire come cambiano i capelli nel corso del tempoi è un po’ più complicato. “Generalmente durante i venti anni, in assenza di problemi tricologici, i capelli vivono la loro fase migliore – sostiene Labrozzi – i fusti dei capelli sono spessi e le cuticole sono strette. Intorno ai trent’anni, specie per le donne può iniziare una fase delicata, ed eventi come la gravidanza, il parto e l’allattamento modificano gli ormoni che possono influenzare profondamente il ciclo dei capelli, causando anche un significativo diradamento. Verso i 40 anni i fusti dei capelli diventano più fragili e inclini alla rottura. Inoltre, l’utilizzo di tinture coloranti, tende a danneggiarli e ad indebolirli ulteriormente. Inoltre, molte donne sono influenzate dalla transizione verso la menopausa, che determina uno squilibrio ormonale di estrogeni, testosterone e progesterone, e può provocare diradamento e la caduta dei capelli. Con il tempo, la diminuzione di sebo sul cuoio capelluto, che svolge una funzione protettiva, fa alzare le cuticole, ed i capelli diventano più opachi e perdono in morbidezza, i cheratinociti, le cellule che producono la cheratina, sono meno attive e la fase di crescita dei capelli, o fase anagen, si riduce progressivamente”

Sono diverse le variabili che condizionano il processo di invecchiamento dei nostri capelli. Due però sono determinanti: genetica e stile di vita. Contro il primo c’è poco da fare, ma sul secondo possiamo intervenire. La dieta, lo stress, il fumo, abitudini poco sane, la cura giornaliera dei capelli influenzano il processo di invecchiamento. Anche il cibo svolge un’azione fondamentale, poiché fornisce i nutrienti necessari per mantenere i capelli in salute. L’esperto consiglia di assumere alimenti come salmone, ricca fonte di Omega 3, le uova, che contengono ferro, vitamine del gruppo B e la frutta, sia secca sia fresca, meglio se di stagione, come arance e kiwi, ricchi di vitamina C poiché rallentano l’invecchiamento del bulbo e la caduta dei capelli. 

“Raccomando inoltre una buona integrazione nutraceutica opportunamente dosata da un esperto – conclude Labrozzi del metodo Di Nardo – la supplementazione orale di micronutrienti come vitamine del gruppo B, zinco, selenio, metionina, ferro, cisteina e vitamina C, è un approccio non trascurabile per alleviare la gravità della caduta dei capelli, specie di fronte al normale processo di invecchiamento”

di redazione digital

27/01/2023