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Voce del Verbo Moda a Torino

20 martedì 2015 visualizzazioni:

FREITAG_TESSUTITorino è pronta ad accogliere la terza edizione di Voce del Verbo Moda organizzata dal Circolo del lettori, in programma dal 22 al 25 Ottobre 2015 che dedica uno storytelling alla sapienza dell’intreccio

Torino diventa la città della moda e attraverso incontri, programmi e workshop con chi la moda la narra, mette al centro la cultura e i valori della moda e dedica la terza edizione del progetto al tessuto.

Voce del Verbo Moda si pone di raccontare il mondo della moda attraverso le esperienze di coloro che la moda la fanno e la vivono ogni giorno.

La terza edizione di Voce del Verbo Moda, è suddiviso in sezioni che raccontano la trama del programma.

Una serie di incontri saranno dedicati principalmente al tessuto come Storie sul Filo con la partecipazione di esperti della moda: la Factory Missoni, Daniel Roher – project e product manager del brand svizzero Freitag, Giovanni Bonotti – impreditore e collezionista e le stiliste Genevieve Xhaet, Laura Strambi e la designer Paola Volpi.

paola volpi_2015
Paola Volpi

E St.of.fa, stories of fashion, dal 2012 ha cucito un racconto corale di eccellenze biellesi di cui discuteranno gli imprenditori di aziende importanti come Nino Cerrutti di F.lli Cerruti, Ercole Botto di Paola di Reda e tanti alti.

La sezione Non solo stoffa offrirà una panoramica completa sullo stile e sulla moda, basata sul coinvolgimento di differenti disciplina che spaziano dalla fotografia al cinema alla letteratura. Gli incontri verranno tenuti da Luca Guadagnino, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico che, con la sua casa di produzione Frenesy, ha realizzato alcuni Fashion Films che raccontano visivamente la moda e saranno proiettate al Cinema Classico; il fotografo Giovanni Gastel, che negli anni ha collaborato con Vogue ed Elle; l’omaggio a Roland Barthes, sul rapporto tra la moda e il tempo.

I Percorsi Museali realizzati in collaborazione con Palazzo Madama, il Museo Egizio e il Mao, saranno dedicati all’impiego del tessuto nei diversi secoli. I Worskshop per adulti e bambini che insegneranno la storia del tessuto, le sue tecniche di lavorazione e i suoi possibili impieghi, come La moda nel passato e i suoi tessuti, per scoprire e conoscere filati e stoffe a partire dalla loro rappresentazione nelle opere d’arte.13634 001

Per indagare, invece, come vengono indossati i capi lanciati dai marchi mass market una volta che entrano nel guardaroba delle persone, il progetto Denim Street Style coinvolgerà gli studenti di alcuni centri italiani di formazione sulla moda di Torino, Milano e Bologna, che fotograferanno per le vie cittadine gli usi e gli impieghi più inconsueti del denim – tessuto camaleontico che ha saputo restare un must per tutte le generazione anche reinventandosi sempre. Il progetto finirà Domenica 25 Ottobre con Finchè c’è jeans.. c’è speranza, un dialogo a più voci con Maurizio Crivellari di Diesel e i ragazzi di Denim Street Style.

Voce del Verbo Moda coinvolgerà tutta Torino e i negozi della città con le Fashion Pills, in programma Giovedi 22 Ottobre, dove i negozi coinvolti realizzeranno un evento o una performance sul tessuto appassionando tutti i visitarori.

Inoltre, ci sarà un progetto dedicato al linguaggio della moda francese: La moda parla francese, realizzato dal dipartimento di Lingue e Letterature Straniere dell’università di Torino in collaborazione con Archivio Fondazione Segna e ATL Biella, che prevede una “lezione” sul dizionario dei termini francesi usati per indentificare tessuti che sono diventati ormai universali, come chiffon e workahop 2_2014voille.

Un intreccio tra moda e cucina, vedrà, invece il progetto Couture Kitchen in programma Domenica 25 Ottobre mettere in relazione lo stilista Walter Dang, Eleonora Guerini esperta di cibi e vini, Luca Ferrario giornalista, Bob Noto food photografer e Barney’s il bar del Circolo dei Lettori.

All’interno di Voce del Verbo Moda, il Circolo dei lettori dedicherà al tessuto, degli itinerari di stile in aziende. Verranno visitati il Museo Maga di Gallarate, il Lanificio Fratelli Piacenza a Pollone e gli itinerari si concluderanno a dicembre con la visita a Zurigo durante il quale i partecipanti visiteranno la fabbrica di Freitag – brand che realizzata borse e accessori con i teloni dei camion – per seguire le varie tappe di lavorazione dei materiali fino alla realizzazione del prodotto vero e proprio.

workshop_2014

Voce del Verbo Moda è un progetto del Circolo dei lettori di Torino,

realizzato con il patrocinio della Città di Torino e

con Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte,

con il contributo di CNA Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa e Fondazione Cologni Mestieri d’Arte.

di Alessia Morello

20/10/2015

 

Freddino? Un po’ di giacche….

19 lunedì 2015 visualizzazioni:

Inizia il primo freddino e non sapete come vestirvi?

Molti brand propongono giacche perfette per questa stagione “birichina”, che ci fa soffrire la mattina con un’arietta fresca e ci riscalda ancora un po’ nel pomeriggio.

Non si è mai pronti ad abbandonare la bella stagione e gli outfit leggeri ed estivi; per affrontare questo inizio d’autunno senza soffrire troppo il freddo, ma neanche il caldo, sbizzarritevi sulle giacche e i primi cappottini che scaldano il giusto necessario e ci fanno sentire sempre super cool.

Dai modelli oversize per uno stile casual ai modelli più aderenti per look eleganti, i kimono e le mantelle tornano “all’attacco”, le frange e le fantasie a quadri non passano mai di moda e cambiano i soliti outfit che diventano ultra chic grazie a queste “nuove” tendenze. Alle giacche a doppio petto e cappotti morbidi non si rinuncia mai e tornano dominanti anche per questa stagione.

Bella.it ha selezionato per voi i modelli più trendy e fashion di questa stagione per un autunno alla moda.

 

 

a cura di Alessia Morello

19/10/2015

PASO DOBLE, quando i sogni si trasformano in realtà

19 lunedì 2015 visualizzazioni:

Qualche giorno fa, a Trezzano sul Naviglio, nella scuola di ballo Dance Dance Dance, si è svolto il Gran Galà per festeggiare il successo della prima stagione di “Paso Doble – Una vita per il ballo”, il docureality sulla storia di 11 ballerini e del loro insegnante.

Gianni ed Eleonora - bella.itLa scuola di ballo Dance Dance Dance si trova alle porte di Milano, precisamente a Trezzano sul Naviglio, e nasce da una storia che porta dentro di sé tanto amore e passione per la danza. Donato Scandiffio – Presidente dell’Associazione sportiva Dance Dance Dance e sua moglie Giusy, dopo aver dedicato la loro vita alla danza, trasmettono la passione ai loro figli Gianni ed Eleonora Scandiffio. Dopo aver toccato il mondo del ballo, i due fratelli rimangono affascinati da questa disciplina e iniziano ad allenarsi duramente e a viaggiare per gareggiare. La loro passione è così forte che i genitori decidono di creare il “rifugio”, il quale li farà diventare dei grandi ballerini.

Nasce cosi la scuola di ballo DanceDanceDance gestita da Gianni ed Eleonora Scandiffio.

CoScuola-di-ballo-dance-dance-dancen il loro talento (un vero e proprio dono), con tanto impegno, allenamento e fatica, mettendo talvolta da parte la loro vita privata, Gianni ed Eleonora conquistano le piste da ballo e diventano campioni internazionali nelle danze latino americane e standard.

La danza allo stesso tempo comporta delle rinunce. Lo stesso Gianni Scandiffio, durante i festeggiamenti per la prima stagione di Paso Doble, afferma che a 11 anni, mentre i bambini della loro età giocavano, lui e sua sorella Eleonora, si allenavano duramente anche per 10 ore al giorno. Dopo aver cavalcato le piste più importanti e aver conquistato titoli ambiti da molti, Gianni ed Eleonora decidono di appendere le scarpe al chiodo (solo in gara) e dedicarsi all’insegnamento e alla loro scuola.

Più uniti che mai, iniziano a trasmettere la loro passione ai loro allievi. E, dopo anni di impegno arriva un’altra soddisfazione: la rete televisiva Real Time sceglie la scuola di ballo come protagonista per il nuovo programma incentrato sulla danza.

 

Paso Doble – Una vita per il ballo

Il primo docureality sul mondo della danza sportiva.

IMG_8927Il docureality è andato in onda su Real Time dal 19 Agosto al 26 Settembre riscuotendo un grande successo. 6 puntante incentrate sulla storia di 11 ballerini guidati dal loro maestro Gianni Scandiffio.

Un viaggio nel mondo della danza latino americana, dagli allenamenti alle competizioni.                                  Il programma gira attorno ai ragazzi che lottano duramente per poter vedere realizzato il loro sogno. Alcuni sognano di vincere i titoli internazionali, altri il passaggio di categorie e altri ancora combattono con le loro fragilità per trasformarle in punti di forza. Le gare di latino americano si dividono per categorie in base all’età.

La danza agonistica non è solo lustrini, lacca e abiti luccicanti: ma fatica, allenamento e sacrifici. Sono questi gli ingredienti di Paso Doble che mostra, non solo le gare, ma i retrò di una vita dedicata alla danza e all’inseguimento di un sogno. Dietro ai risultati, non sempre positivi, ci sono ore di lezioni, debolezze , impegno e rinunce. E la costanza di combattere ogni giorno per realizzare il proprio sogno.

Per migliorarsi bisogna allenarsi, lo sa bene Gianni Scandiffio che spera di poter condurre i suoi ragazzi al titolo mondiale e fare della propria vita un sogno come hanno fatto lui e sua sorella Eleonora.

 

Gran Galà sul set di Paso Doble

IMG_8924Per festeggiare il successo del programma, la famiglia Scandiffio ha organizzato un galà direttamente sul set di Paso Doble, dove le persone potevano conoscere direttamente i protagonisti e vivere con loro la magia della scuola di ballo Dance Dance Dance.

Gianni Scandiffio si è esibito in un’emozionante Paso Doble (uno dei cinque balli del latino americano) che ha lasciato tutti a bocca aperta e ha fatto emozionare anche sua sorella Eleonora Scandiffio che non si è potuta esibire perché in dolce attesa di un bellissimo maschietto. I protagonisti del programma si sono esibiti in un fantastico show, mostrando tutte le loro potenzialità davanti a un pubblico che non vedeva l’ora di vederli ballare dal vivo.

Il galà oltre a essere stato un momento di festa, è stato anche un momento per Gianni ed Eleonora di ringraziamenti verso la loro famiglia che li hanno sempre sostenuti fin dai primi passi e li hanno aiutati a rendere possibile tutto ciò.IMG_8925

La serata è stata presentata da Francesco Lombardi, il Ghyblj.  A festeggiare la serata erano presenti molti personaggi dello spettacolo: Lele Mora, Fabrizia Malin, associazione Metis Italia; Loredana De Simeo, agente di spettacolo; Jacques Avella , produttore spettacolo e produttore discografico; Veronesi Daniele , Hair stilist vip; Andrea Balostro, medico naturopata delle star; e i due stilisti Renato Plutino e Alessandra Grimoldi. Anche molti giornalisti hanno assistito alla festa tra cui Francesca Santolini de “Il giorno”, Valentina Bufano “L’eco della città”, Vittorio Aggio del giornale online “Mi Lorenteggio” e Andrea Biandrino di Radio Rete 104. E per concludere i festeggiamenti, si sono riuniti tutti insieme per il taglio della torta!

A volte i sogni possono diventare realtà e loro ne sono la prova.

 

 

Scuola di ballo DanceDanceDance

Via Brunelleschi 53, 20090 Trezzano sul naviglio (MI)

Sito www.dancedancedance.it

Pagina Facebook : Dancedancedance Scandiffio

Telefono 0248464559

di Alessia Morello

19/10/2015

Torta alla ricotta

19 lunedì 2015 visualizzazioni:

tortaricottavertEssere un foodblogger non significa essere uno chef. Per la definizione stessa del termine, il foodblogger è qualcuno che scrive di cibo, e non è nemmeno detto che debba proporre per forza delle ricette. Può anche semplicemente decantare le virtù dei soli ortaggi, o recensire libri di cucina, o i ristoranti nei quali viene invitato per una degustazione di vini o un assaggio di olii, o parlare del prodotto che una azienda alimentare gli invia per provarlo o del nuovo frullatore quadrilama che viene invitato ad utilizzare per la spremuta del secolo. Un foodblogger di solito non inventa nulla, un foodblogger non è un novello Gualtiero Marchesi in erba.

I foodblogger che decidono poi di mettere in rete le proprie ricette, lo fanno prevalentemente affinché esse possano essere prese in “prestito” da altri foodblogger, che a loro volta le rifanno, le pubblicano, a volte apportando modifiche di ingredienti e/o del metodo di cottura.

Tutto questo fa parte di una categoria macroscopica di persone accomunate da uno spirito comune che si chiama CONDIVISIONE. A volte da una ricetta pubblicata si trae anche solo ispirazione per una fotografia!!!

Il blog è un luogo di scambio, è la versione 2.0 del quaderno delle ricette di famiglia che si tramanda di nonna in madre in figlia. Se non si vuole che la propria ricetta venga rifatta la si tiene serbata in un cassetto, diffondendola solo a quei pochi eletti con cui si ha quell’affinità giusta, anche a livello affettivo. Questo per esempio è il motivo per il quale la ricetta della pastiera napoletana di famiglia io non la ho pubblicata sul blog, ma la tengo per me, e credo di averla data solo alla mia amica Ilaria. Stesso dicasi per il consulto familiare che è stato fatto prima di decidere di NON pubblicare sul sito la ricetta di alcuni biscotti che faceva mia nonna, semplicissimi, per carità, ma che abbiamo ritenuto dovessero rimanere una “cosa nostra”.

A chi è “fuori dal giro” di questo concetto di rispettosa condivisione che è alla base del codice deontologico dei foodblogger, sembrerà che vedere (che so) la ricetta di Monique rifatta sul mio sito o qui su Bella, sia un furto, senza pensare che magari la stessa Monique la ha presa da una altra foodblogger, che magari la ha presa da un giornale, che magari la ha presa da Pinterest e così via.

E così oggi mi trovo a rifare (non a copiare) la ricetta di Monique (www.mielericotta.com), presa da Kiara (http://lapanciadellupo.blogspot.ch), che a sua volta la aveva presa da Ketty (http://www.zagaraecedro.ifood.it), che ancora la aveva presa da Stefania (http://formineemattarello.blogspot.it)…. “che al mercato suo padre comprò”.

La torta alla ricotta è una torta meravigliosa, semplice, estiva, fresca, che ho già visto rifatta da almeno altre due “colleghe” oltre alle sovracitate, e utilizzata come ispirazione fotografica da una terza, e siccome sono sicura che questa torta verrà rifatta sempre da più foodblogger, le auguro di diventare tanto famosa e diffusa quanto lo è stata la altrettanto ottima torta Fluffosa del recente passato.

INGREDIENTI

Ingredienti del primo impasto
210 gr di farina tipo 00
80 gr di burro fuso
2 uova medie
120 gr di zucchero semolato
1 bustina di lievito per dolci Pane Angeli
50 gr di latte
1 pizzico di sale fino

Ingredienti secondo impasto
350 gr di ricotta di pecora
70 gr di zucchero semolato
2 uova e 1 tuorlo
1 cucchiaino di liquore di mirto

PROCEDIMENTO

tortaricottaorizz1Nella planetaria, lavorare bene le uova con lo zucchero fino a quando diventano ben spumose, aggiungere a questo punto il lievito setacciato, il latte, il burro fuso intiepidito e per ultima la farina setacciata.

Distribuire il composto appena ottenuto in uno stampo da torte tondo, dai bordi alti e dal diametro di 20 cm, precedentemente imburrato ed infarinato.

Preriscaldare il forno in modalità statica a 180°C.

Procedere a questo punto con la lavorazione del secondo impasto.

Nella planetaria lavorare bene le uova con lo zucchero fino a raggiungere una consistenza spumosa anche in questo caso, aggiungere un goccio di liquore di mirto (licenza che mi sono concessa di aggiungere alla ricetta di Monique) e aggiungere la ricotta setacciata, amalgamandola al composto di uova e zucchero con una spatola in silicone.

tortaricottaorizz2Versare questo secondo composto sul primo, livellando il tutto con la spatola.

Infornare e cuocere per circa 45/50 minuti. In questo caso la prova stecchino non vale perchè la parte centrale della torta una volta uscita dal forno è molto morbida, si muoverà come un budino. E’ necessario far raffreddare completamente la torta, in modo che la parte di ricotta raffreddando scenda all’interno e crei una sorta di “conca” centrale (nella quale ho adagiato delle ciliegie e dei fiori e bacche fresche di mirto per richiamare l’aroma che ho voluto dare alla parte cremosa).

Solo una volta fredda spolverizzare con zucchero al velo setacciato.

 

 

 

Segui le ricette di Valentina sul suo blog, DiVerdeDiViola.it – clicca qui  

Valentina

Federica Nargi: Simply-Chic, Copia il suo stile

14 mercoledì 2015 visualizzazioni:

Ritira il premio “meglio vestita della settimana”, la bellissima Federica Nargi che, accompagnata dal suo altrettanto bellissimo fidanzato, ha trascorso una giornata di shopping nel centro di Milano.

L’ex velina detta tendenza con uno stile semplice ma al tempo stesso ricercato: merito del cappotto lungo “sleeveless” con reverse, abbinato ad una semplice gonna a tubo a vita alta e a una t-shirt girocollo basic di colore bianco, l’intramontabile contrasto black&white che risulta sempre vincente. Ai piedi delle francesine flat e sulla spalla una shoulder-bag con borchie.

Ecco il look che Bella.it ha creato ispirandosi a Federica Nargi…

NARGI-LOOK-STREET

a cura di Ludovica Bonini

14/10/2015

Roberto De Gennaro, un tenore che parla d’amore

13 martedì 2015 visualizzazioni:

ROBERTO-DE-GENNARO-1Per una volta non è il cibo a far parlare di Expo 2015, ma la musica, ed è nella sua forma più elegante: la lirica. Un evento ideato da Expo per Milano destinato a chiunque ami coccolarsi con la musica di alto livello. Bella.it ha incontrato ed intervistato una giovane promessa, uno degli artisti che ha cavalcato il teatro Manzoni durante la serata dedicata al Bel Canto.

Expo, ancora una volta se ne parla, ma non è di cibo che si tratta: infatti l’esposizione universale ha anche organizzato eventi di vario genere nella città ospitante, Milano. Uno di questi è “EXPO A TEATRO”, una rassegna di vari eventi a stampo internazionale, tutti collocati nel raffinato ed ampio teatro Manzoni. Una delle serate organizzate da Expo 2015 è dedicata al canto per eccellenza, il “Bel Canto” da cui prende il nome la serata stessa, tenutasi Mercoledì 30 Settembre. Ad allietare gli spettatori del teatro ci han pensato quattro cantanti lirici italiani, tra cui il giovanissimo e talentuoso Roberto De Gennaro, tenore proveniente dalla bella Sicilia, il quale, tra le altre, ha cantato in una maestosa esibizione “Parlami d’amore Mariù”.

Bella.it, dopo aver assistito alla grande serata, ha intervistato il giovane artista. Il cantante lirico ci racconta come vive questa sua passione, piuttosto insolita per un ragazzo che ha un’età in cui, in genere, difficilmente si apprezza questo tipo di musica.

 

 Com’è nata la tua passione per la lirica?

In realtà a me non piaceva la lirica, sapevo di avere una bella voce e di essere intonato ma non ho mai cantato altro. Ho iniziato con lo studio del “Bel Canto” all’età di 16 anni, avendo anche qualche disavventura fino a dover cambiare tecnica e metodo di respirazione. Ciò che mi ha spinto ad avvicinarmi a questo genere è la curiosità di quello che la voce umana può fare, e tutt’ora me ne meraviglio.

Cosa pensano i tuoi coetanei della tua professione? Posti le tue esibizioni sui vari social?

Molto insolita come professione! (ride) Non è come essere medico o insegnante, io stesso provengo da una famiglia in cui di artista non c’è nessuno, però incuriosisce molto come mestiere. Vengono a vedermi, sono attenti a quello che faccio e mi seguono.

Non ho mai postato le mie performance su facebook o da altre parti, forse sbaglio, non so perché, non è una cosa che mi ispira.

ROBERTO-DE-GENNARO-TENORI-MANZONI
Roberto durante la sua esibizione al Teatro Manzoni di Milano

 

Molto modesto, gli fa notare Bella.it

(ride) Non so se è modestia, forse è carattere. Non riesco.

Ti abbiamo visto sul palco del teatro del Manzoni con uno spettacolo ricco di emozioni. Qual è la canzone che hai amato di più?

Parlami d’amore Mariù e Arrivederci Roma, che son le due che ho cantato da solista. Parlami d’amore Mariù mi ha colpito in particolar modo anche se non sono romantico; l’ho sempre trovata orecchiabile.

Dove vivi? Come si svolgono le tue giornate e quanto tempo dedichi alla musica?

Vivo a Palermo, mi sto affacciando da poco al mondo della musica, ma sono sempre uno studente universitario.

 

Ogni quanto vai a lezione?

Anche se le lezioni non sono obbligatorie, io le frequento regolarmente perché credo sia importante stare a contatto con la gente.

Che facoltà fai?

Dunque, io sono alla magistrale di Musicologia, mi affascinano tantissimo gli studi dal punto di vista teorico della musica.”

E per quanto riguarda le lezioni di canto? Vai a lezione?

Assolutamente sì, è una palestra, come i bodybuilder devono continuare ad allenarsi, lo stesso vale per il cantante.

E tu canti a casa? Rompi le scatole ai vicini?

Sì, sì, ogni giorno (ride)” ci racconta poi un aneddoto “Addirittura quella che abita nel mio stesso pianerottolo un giorno ha detto al mio coinquilino: Meno male che qualcuno canta, almeno mio figlio dorme! Mi ha fatto molto piacere. Più che altro può dar fastidio ai miei amici quando studiano, ma cerchiamo di concordare.

TENORI-MANZONI-MILANO-DE-GENNARO

 

Qual è il tuo sogno? Come ti vedi tra vent’anni?

Bella domanda! (ride) Sicuramente il mio sogno è quello per cui sto combattendo, sicuramente andare avanti in questo campo.”

Quindi cavalcare i palcoscenici europei?

Assolutamente sì!” risponde con certezza il giovane tenore e continua “voglio arrivare fino in fondo, ci si rimbocca le maniche e si combatte…bisogna lottare per quello in cui si crede! Si vive una sola volta e bisogna fare quel che più ci piace. Come mi vedo tra vent’anni? Mah (riflette un attimo) non faccio mai previsioni, sono scaramantico!”

Vero siciliano! Gli fa notare scherzosamente Bella.it

Ma sì! (ride) Non lo so, preferisco non far previsioni, solitamente ognuno di noi fantastica su quel che vorrebbe fare ma poi ci son tante delusioni, preferisco vivere alla giornata e tenere i piedi per terra. N  on so cosa mi preserva il domani. Lo vedrò.”

 

In quale Paese del mondo avresti grande desiderio di andare?

Mi affascina tantissimo l’Australia

Ma a livello lavorativo o d’esperienza personale?

In entrambi i campi, mi incuriosisce come Paese e anche a livello lavorativo, c’è l’Opera a Sidney quindi..non lo so, ci sono quei posti che ti attirano e non sai perché.

Cosa significa per te cantare?

“Significa mettermi a mio agio, anche davanti ad un pubblico grosso. Fondamentalmente sono una persona molto riservata, che non ama mettersi in mostra, eppure quando canto, mi sento a mio agio.”

 

 

 

a cura di Ludovica Bonini

testi di Marco Trevisan

Photo Credits: Flavio Germani

13/10/2015