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Ricordi della New York Fashion Week

22 martedì 2015 visualizzazioni:

Primi assaggi di Primavera-Estate 2016: Caraibi, pantaloni e…divertimento americano!

Si è da poco conclusa la settimana della moda di New York, tutto pronto per Milano, ma cosa ci hanno lasciato le sfilate oltreoceano? Quali tendenze? Cosa indosseremo la prossima stagione?

E anche questa volta, New York si è colorata: persiste la libertà degli anni settanta sulle passerelle americane, grazie alle frange e alle stampe psichedeliche che incontriamo nelle proposte di moltissimi stilisti. Iniziamo dalle candide linee di Carolina Herrera e Narciso Rodriguez che presentano dei total white estremamente eleganti, contemporanei e allo stesso tempo intramontabili, per poi sfociare in un vortice di colori che abbiamo ammirato senza esclusione di colpi: Ralph Lauren gioca con l’optical, Tommy Hilfiger si trasferisce ai Caraibi, Diane Von Fustemberg e Marc Jacobs diventano hippie…

 

Ma i veri protagonisti, che abbiamo notato su tante passerelle sono stati i pantaloni. La maggior tendenza si è verificata nel taglio dritto, da portare morbido fino a terra e con la vita alta. Chilometrici pantaloni insomma, adattati ai più diversi gusti delle maison, con stampe a righe, colorate e in molti casi, con le frange che corrono e oscillano lungo le infinite gambe delle modelle…

Domani, 23 settembre, dopo una breve sosta a Londra, i riflettori si spostano a Milano, per la Settimana Moda Donna e Bella.it sarà alle sfilate per potervi riportare tutte le tendenze per la Primavera-Estate 2016! Stay Tuned!!

 

 

 

di Ludovica Bonini

22/9/2015

Tarallini Pugliesi al finocchietto

21 lunedì 2015 visualizzazioni:

IMG_4504Ho provato negli ultimi due mesi diverse ricette per i tarallini pugliesi al finocchietto, quelli che d’estate si portano in spiaggia per uno snack veloce e spezzafame sotto l’ombrellone, e che in casa mia devono sempre esserci in caso di cali glicemici.
Molte amiche foodblogger hanno inserito sui propri blog ricette di tarallini, c’è stata una vera e propria invasione, e nessuna delle loro ricette mi era riuscita. Fino ad arrivare alla solita Monique ( http://www.mielericotta.com/)… un giorno ha pubblicato la fotografia di alcune ceramiche che una sua amica dall’Italia le aveva inviato, e per fotografarle le ha riempite di tarallini appunto… pochissimi giorni dopo è comparsa le ricetta che, come spesso accade nel mondo dei foodblogger, ha preso in prestito da un’altra blogger, Ileana (di http://www.ribesecannella.it/) per lo spirito di pura condivisione che ci contraddistingue, e che agli occhi degli estranei viene ridotto ad un “copiarsi”.
Sta di fatto che ho provato la ricetta, oramai sconfortata, e i tarallini mi sono riusciti. Ed erano talmente buoni che ho detto tra me e me “facciamo subito le foto perché questi finiscono tra un aggiustamento set e l’altro”.
Ed eccoci qui. Non servono parole, fateli subito, non devono lievitare, e occorre solo un pochino di manualità. E sono sicura che poi, come me, non li comprerete più.
Spudoratamente copiata da Monique, eccovi la ricetta:

 

  INGREDIENTI
250 gr di farina di grano tenero
75 gr di vino bianco
75 gr di olio extra vergine di oliva
1 cucchiaio di semi di finocchio
5 gr di sale

IMG_4519PROCEDIMENTO

In una ciotola mescolare la farina con il sale e i semi di anice. Versare il vino, l’olio e lavorare con le mani a lungo per ottenere un impasto omogeneo. Formare una palla e lasciarla riposare, coperta da un panno per circa 20 minuti.
Dividerla in pezzetti da 8 grammi, formare una pallina, poi allungatela a circa 5 cm e lasciarle riposare via via, mentre vengono formate le altre.
Quando son finite, formare i taralli girandoli ad anello. Accendere il forno a 200°C, far bollire una pentola con l’acqua e calarli poco alla volta con l’aiuto di una schiumaiola. Appena vengono a galla, recuperarli, scolarli e adagiarli su carta forno.
Infornare per circa 25 minuti o comunque fino alla doratura.

Valentina

Segui le ricette di Valentina sul suo blog, DiVerdeDiViola.it – clicca qui

di Valentina De Felice

21/9/2015

La moda che fa del bene e colora il mondo

17 giovedì 2015 visualizzazioni:

Anna Falchi_AI 2015-2016_3Tino generation è il brand di accessori moda ideato da Luca Vassonelli Zaccaria , giovane imprenditore, e dalla sua filosofia di vita ovvero “coloriamo il mondo”, scomparso prematuramente nel 2012, grazie a parenti e amici come Vito e Danielle, il sogno di Luca di colorare il mondo si è trasformato in realtà. Tino generation gioca con i colori e trasmette energia, vivacità e ottimismo. Ha un tocco leggero che dona un sentimento di dolcezza e positività.

I ciondoli di Tino generation hanno la forma stilizzata di un bambino pieno di emozioni e sogni. Si vestono di 10 nuance che comunicano la propria personalità: bianco, giallo, arancio, rosso, rosa, fucsia, azzurro, blu, verde e nero. I bijoux di Tino generation sono facili da indossare e pensati per regalare al proprio stile un tocco personale di colore. Tutti i ciondoli sono in alluminio verniciato con polveri certificate e atossiche: una tecnologia utilizzata nel mondo del design, ora applicata all’accessorio moda, grazie alla qualità estetica e alle elevate performance di tenuta e resistenza. Interamente Made in Italy.

 

anna-falchi-evento-tinoTino generation è la moda che fa del bene

Il brand, fin dalla sua nascita, dona parte del suo ricavato favore dell’Anffas di Desenzano del Garda, associazione per famiglie di persone con disabilità intellettiva e relazionale, al fine di sostenere progetti solidali, mirati e specifici. Testimonial di Tino Generation è Anna Falchi che oltre a essere, per il prossimo anno, il volto della campagna stampa del giovane brand, diventa anche la madrina del progetto di “TinoforAnffas”, in favore dell’Anffas Onlus di Desenzano del Garda.

Quest’anno, Tino Generation ha deciso di voler fare ancor di più, attraverso un gesto concreto di amore: la fornitura e l’installazione di un impianto fotovoltaico alla struttura dell’associazione sita in provincia di Brescia. Anna Falchi ha simbolicamente donato ai ragazzi, presenti in rappresentanza dell’Anffas, due inverter, cuore di ogni impianto fotovoltaico, per dare ufficialmente il via ai lavori.

 

I nuovi gioielli Tino generation autunno-inverno 2015-2016

Per l’autunno-inverno 2015-2016, Tino generation propone bijoux dalla veste giocosa e fresca insieme alla creazione dal mood più sofisticato, tenendo sempre la sagoma stilizzata di un bambino, l’anima del brand.

La linea #whatyourcolor con 3 nuove nuance per l’inverno: giallo, bordeaux e verde ottanio

La linea Silver dove Tino diventa più leggero e sdoppia la propria immagine: ne risulta un raffinato profilo di bambino che si aggrappa teneramente ad un’altra piccola sagoma di Tino.

La linea Luxury: ciondoli e bracciali dove il metallo più prezioso abbraccia l’eleganza delle pietre dure: oro, agata bianca e onice nero.

Guarda nella gallery tutti i Tino!!!

 

Bella.it ha intervistato per voi Anna Falchi, testimonial di Tino Generation…

Sei il volto di Tino Generation, brand di accessori moda che trasmette vivacità, positività, sogni ed emozioni. Cosa ti lega a questo brand?

Anna Falchi_AI 2015-2016.bella.it“La storia del fondatore di questo brand, Luca. Una persona che ha sognato di creare questo gioiello e dopo la sua scomparsa, questo sogno è stato portato avanti in suo onore dagli amici Daniele e Vito. Questa cosa mi ha colpito molto e poi siamo diventati veramente amici. Quindi, non c’è cosa migliore di unire l’utile al dilettevole”

Ogni gioiello ha un colore diverso che trasmette un tratto della personalità. Tu che colore sei?

“Io generalmente amo i colori del blu, dell’azzurro perché mi rilassano e il blu è uno dei colori che io e mia figlia adoriamo di più. Ci piacciono tutte le tonalità di questo colore: celeste, turchese e azzurro. Mi mettono tranquillità e mi ricordano anche la mia terra Finlandese e anche la squadra che tifo, la Lazio. Però il tratto prevalente della mia personalità sicuramente non è l’azzurro, ma il rosso. Sono una persona molto vivace, emotiva, forte caratterialmente. Sono un po’ di tutto, tutti lo siamo alla fine. Infatti, la mia casa è blu e rossa, due colori completamente contrastanti. E’ buffo!”

Tino generation ha uno spirito solidale. Secondo te, la moda e in generale i social, aiutano a sostenere le cause di solidarietà?

“Si assolutamente. Sono un ottimo mezzo. Spero che questo brand e questo progetto abbiano un futuro brillante perché le persone che lo fanno se lo meritano. Oggi come oggi, l’accessorio è un qualcosa di cui le persone vanno matte. Non abbiamo più la ricerca del lusso o del prezioso, ma di un accessorio che magari ricorda la persona che ce l’ha regalato o un momento particolare. E i gioielli di Tino generation ricordano i sogni, l’emozioni e l’energia. Si abbinano bene con tutti i capi e per ogni personalità c’è un colore adatto.”

Per le lettrici di bella.it, che cosa non può mancare nel tuo beauty?

“La cipria. La porto sempre con me! Non amo la pelle lucida”

 

Guarda il saluto di Anna Falchi (come sempre, rigorosamente con asta per selfie) alle nostre lettrici!

https://youtu.be/NG21wXdBaOI

 

 

Intervista e video di Alessia Morello

17/9/2015

Gli occhi raccontano…

15 martedì 2015 visualizzazioni:

labbra-rosseCi sono donne che non parlano molto, soprattutto all’inizio. Donne che per capirle devi guardarle dentro; che non si fanno vedere da tutti e che, in effetti, non sono per tutti. Donne a cui devi chiedere il permesso, delicatamente, o non ci arriverai mai.

Ma se ti avvicini, se te lo lasciano fare, e se per un attimo ti fermi trattenendo il respiro per non sentire niente al di fuori di loro, se hai il coraggio, la voglia e la passione di guardarle negli occhi, ti accorgi che dentro c’è un angolo di mondo. Ti accorgi che quegli sguardi parlano, pesano, e ti investono di un vento caldo che ti avvolge completamente, dalla testa ai piedi, senza mai toglierti il fiato; anzi, ti regalano la serenità suprema, quella che appartiene soltanto al ventre materno.

sexy-womanE poi quegli occhi raccontano. Raccontano di una vita sentita un giorno dopo l’altro, di sensazioni che si sono rincorse, raccontano di emozioni vissute in prima persona, di sospiri cercati, sognati, di attese, di cuori palpitanti, di delusioni, di lacrime. Di cadute e di rinascite. Un passo dopo l’altro. Con i lividi nell’anima e qualche volta sul corpo, nascosti a volte dietro ad un filo di trucco, altre volte sotto a vere e proprie maschere. Ma ogni ruga ha una storia, ogni macchia sulla pelle un senso. E loro li ricordano tutti. Uno per uno. Senza mai sbagliarsi. Le donne ricordano. Perché i ricordi di una donna hanno plasmato il cammino che l’ha resa proprio quell’individuo che sta dritta davanti a te, stupido uomo che la guardi; li, occhi negli occhi, viso a viso, respiro contro respiro. Orgogliosa e bellissima. E’ come guardare dentro a un caleidoscopio. Per questo ogni donna è unica.

C’è chi non ha mai smesso di sognare, anche se la vita ci ha provato a piegarla; coloro a cui invece la bellezza ha tirato un brutto scherzo, e ne ha intossicato i pensieri e l’equilibrio. Ci sono donne che, per tutta la vita, conserveranno un sorriso di bambina capace di disarmare chiunque, ed al quale non si resiste. Qualcuna, purtroppo, è crollata sotto le troppe sassate della vita; qualcuna non riesce ad uscire dalla spirale della solitudine. Ed è un dispiacere immenso.

Ma di solito no; di solito le donne i sassi li raccolgono, uno per uno, e ne fanno le basi sulle quali costruire una donna più solida, consapevole e adulta. Migliore. E questo è un vero miracolo.

E infine ci sono quelle che a qualsiasi età si buttano, per necessità e per scelta, perché in qualche posto dell’anima sono convinte che sia giusto così, nonostante tutto.

Ed hanno ragione loro.woman

E a noi, non resta che continuare a guardarvi, che provare a capirvi, quasi sempre senza riuscirci. Non ci resta che esserci, un passo indietro, spesso ubriachi di colori e di profumi, ma sempre senza mai staccare lo sguardo da ciò che, in fondo, sappiamo contare di più in questa vita.

Buona settimana

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15/9/2015

20 oggetti per ricordare Amy….

14 lunedì 2015 visualizzazioni:

Da domani, 15 settembre esce il documentario dedicato ad Amy Winehouse nelle sale italiane…

amyDa Londra Amy Winehouse è riuscita a scuotere il mondo intero con le sue doti vocali e con il suo stile inconfondibile. Le sue canzoni, una miscela incredibile di jazz, soul, rhythm and blues e atmosfere d’altri tempi, le sono valse 5 Grammy Awards: è l’artista donna britannica ad averne ricevuti di più in assoluto.

Il 15, 16 e 17 settembre verrà finalmente mostrato nelle sale italiane Amy, il documentario sulla sua vita diretto da Asif Kapaida. L’uscita del film è un’occasione per ricordarla e per celebrare il compleanno dell’artista scomparsa: il prossimo 14 settembre avrebbe infatti compiuto 32 anni.

La pellicola è stata presentata fuori concorso a maggio al Festival di Cannes. Nel Regno Unito Amy è uscito il 3 luglio, dove ha registrato incassi da record; è infatti ad oggi il secondo documentario che ha incassato di più in assoluto al box office inglese. E ha fatto discutere: i genitori della Winehouse si sono infatti espressi in maniera contraria nei confronti del film. Una cosa è certa: Amy Winehouse ha lasciato un profondo segno nella storia del pop e il film offre un’occasione per riflettere sulla parabola dell’artista e per ricordare e apprezzare il suo talento.

 

Stylight, piattaforma di moda internazionale, ha raccolto in un’infografica 20 oggetti iconici che rappresentano questa meravigliosa artista…

20 oggetti che ci ricordano Amy Winehouse - STYLIGHT

Amy’s Style

 

Amy_Winehouse-1Amy è sempre rimasta fedele alla sua passione per il jazz (molti dei suoi zii erano jazzisti professionisti) e alle sue radici ebraiche. Quando è diventata una musicista acclamata, il suo stile inconfondibile non ha solo influenzato l’industria musicale, ma ha anche attirato l’attenzione del mondo della moda. Le sue radici erano presenti nel suo stile iconico, riconoscibile immediatamente grazie ai 15 tatuaggi d’ispirazione rockabilly, alla caratteristica acconciatura cotonata, allo spesso eye-liner, agli orecchini a cerchio, al reggiseno di pizzo rosso e ai suoi abiti e accessori ispirati agli anni ‘60.

I suoi segni distintivi hanno iniziato a fare apparizione sulle passerelle di diverse case di moda, ad esempio in occasione BLAKE-amydella sfilata di Chanel Pre-Fall nel 2008, della presentazione della collezione Couture di Jean Paul Gaultier p/e 2012 e della sfilata di Michael Kors Pre-Fall, anch’essa del 2008. Il suo stile è stato catturato anche in una collezione che ha disegnato per Fred Perry, vicina al suo gusto più preppy: gonne a tubino, maglioni di cachemire a rombi, abiti a quadretti e t-shirt. La palette ricorrente? Rosa, grigio, bianco e nero.amy-winehouse-line2

Quando la sua carriera musicale è decollata, Amy si è trasferita a Camden, un quartiere che amava e in cui si sentiva a casa. I fan potevano avvistarla spesso mentre passeggiava per le vie del quartiere o frequentava il suo pub di riferimento, The Hawley Arms, dove occasionalmente la si poteva trovare dietro il bancone a servire drink. Dopo la sua scomparsa, la sua famiglia ha fatto erigere una statua di bronzo che la raffigura nello Stables Market: “Era innamorata di Camden” ha dichiarato suo padre, Mitch Winehouse.

La più recente testimonianza riguardante l’artista è proprio il documentario Amy di Asif Kapadia, che attendiamo con grande curiosità. Il regista britannico si è già fatto notare nel 2010 con un altro documentario di grande successo, Senna, dedicato al leggendario pilota brasiliano.

 

    Clicca qui per guardare il trailer ufficiale di Amy

 

 

 

Fonte testo e iconografica: Stylight

14/9/2015

Cheesecake semifreddo al cioccolato bianco

14 lunedì 2015 visualizzazioni:

IMG_4468Sarà anche un dolce un po’ inflazionato ormai, perché veramente lo fanno tutti, ma a me le versioni con la ricotta o con lo yogurt per rendere più leggero un dolce che leggero non è, mi fanno rabbrividire.

IMG_4457E così ogni tanto me la faccio, una bella, grassa, ipercalorica e deliziosa cheesecake semifreddo al cioccolato bianco.
Questa ricetta mi è stata data da Maurizio di Mario, noto ai più per essere lo chef dei dolci nel programma televisivo Chef per un Giorno, degnissimo collega del più conosciuto Sergio Maria Teutonico (chef dei secondi), anche lui mio amico.

Le dosi che indicherò di seguito sono per una cheesecake abbastanza grande, per circa 8 persone, ma tutto dipende da che mano avete per fare le fette. Sicuramente la prima volta che la cucinerete farete delle fettine da “ladies inglesi all’ora del tè”, ma vi assicuro che la fetta successiva sarà più da camionista.

Quindi la prima volta se volete potete dimezzare le dosi, ma tanto la volta successiva (perché la rifarete, aaaaaah, se la rifarete) userete la dose piena per fare una cheesecake che andrà via in un batter d’occhio, come la pioggia nelle grondaie.

INGREDIENTI

500 gr di Philadelphia
400 gr di cioccolato bianco
400 gr di panna fresca liquida
16 gr di colla di pesce
160 gr di zucchero semolato
400 gr di biscotti tipo Digestives
150 gr di burro fuso
1 limone tipo Sorrento bio

PROCEDIMENTO

Con l’aiuto di un tritatutto, sminuzzare i biscotti fino a ridurli quasi in polvere, dopodichè mescolarli al burro fuso.

IMG_4466Creare uno strato di carta forno pari alla base della vostra teglia, e su quello adagiare il composto di biscotti e burro, pressandolo e levigandolo con una marisa. Mettere la teglia in frigorifero e lasciar riposare almeno 30 minuti.

In una ciotolina di acqua ghiacciata, mettere ad ammollare la colla di pesce per circa 10 minuti.

Nel frattempo, in una ciotola a parte, montare il philadelphia con lo zucchero semolato, fino ad avere una crema molto morbida.

Aggiungere alla crema di formaggioIMG_4461 le scorze del limone precedentemente ricavate con un rigalimoni, o con una grattugia a maglia piccola.

In un pentolino, sciogliere il cioccolato bianco nella panna liquida, a fuoco medio, mescolando continuamente.

Quando il cioccolato sarà completamente fuso, strizzare la colla di pesce nelle mani e aggiungerla alla panna, mescolando per 1 minuto, fino a che anch’essa sarà sciolta completamente.

Unire il composto di panna e cioccolato alla crema di Philadelphia e con le fruste amalgamare il tutto, dopodiché versare la parte cremosa sulla base di biscotto nella teglia.

Rimettere la teglia in frigorifero e lasciar riposare per almeno 6 ore prima di mangiare la torta.

Guarnire a piacere con frutta fresca al momento di servire le fette.

Valentina

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di Valentina De Felice

14/9/2015