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Wall of Dolls. L’unione delle donne

01 martedì 2014 visualizzazioni:
Volano in alto i sogni. Spesso raggiungono vette vertiginose.
È verso l’alto che lo sguardo viene rivolto quando si esprime un desiderio, una speranza, nell’auspicio che venga esaudito.
Ed è in alto, sollevate e sorrette, che si trovano le innumerevoli bambole del WALL OF DOLLS in via Edmondo de Amicis 2, a Milano.
Sabato 21 giugno, dalle 16:00, è stato inaugurato l’happening per portare sulle strade milanesi il tema della violenza sulle donne.
Evento organizzato da Joe Squillo e sostenuto da Rosaria Iardino, in collaborazione con Intervita Onlus, organizzazione che si batte tutti i giorni per i diritti delle donne, ha visto la partecipazione, lungo tutta la durata dell’happening (protratto fino a sera) di un flusso costante di gente, riunita a sostegno di questa campagna.
Diversi gli interventi, anche di personaggi provenienti da diversi ambiti professionali:
Stilisti, cantanti, artisti, scrittrici, giornaliste…
Ad ogni minuto battuto dalle lancette di orologi analogici o dai circuiti elettrici di un cellulare, il muro di via Edmondo de Amicis 2 si gonfiava di bambole, pupazzi, insegne. Una donazione continua per incrementare l’idea che sostiene l’intera iniziativa:
la lotta per la libertà della donna, per la riabilitazione di una identità spesso perduta, distrutta, macchiata dall’odio, dalla disperazione, dall’angoscia, dalla paura, dalla solitudine. Una lotta che deve riunire per rafforzare, per far sentire la propria voce, anzi le voci di quella forza femminile troppo spesso umiliata dall’aggressione dell’uomo.
Il muro resterà vivo sulla strada costantemente percorsa da pullman, taxi, auto, moto e pedoni. Per un  anno. Un anno in cui visibile sarà l’intenzione di cambiare la situazione di emergenza sociale, civile e morale attuale.
Ma ad apertura dell’evento, è subito emerso un fatto scioccante: durante la notte alcune bambole sono state rapite da qualche ladro.
E rapite sì, non rubate.
Per fortuna le bambole appese, scampate al furto, continuano a ricevere sostegno da nuove arrivate. E non solo bambole comprate in qualche negozio di giocattoli, ma veri e propri artefatti. Sembra proprio di poter parlare di costruzione di vite, di identità, di esistenze.
Il primo ospite a salire sull’esiguo palchetto costruito davanti al muro è Giusy Ferreri, con la sua bambola realizzata da Giacomo Gasparro.
A seguire Valentina Pitzalis che ha messo a disposizione delle coscienze dei presenti la forza di volontà della donna che è stata vittima ed è riuscita a risollevarsi, a combattere e a rinascere. E a far emergere il sorriso perché “nessuno può toglierti il sorriso”.
Poi tante scrittrici per testimoniare con le parole, racconti, storie e poesie.
E allora Giovanna Campo che legge alcuni pezzi del romanzo in forma di diario scritto a quattro mani; Stefania Nascimbeni con il suo romanzo rosa “tutti pazzi per Gaia” che fa sperare in un happy ending; Cristina Obber che introduce il discorso del problema del riconoscimento della violenza, che non è solo fisica, e lancia un appello per spiegare l’importanza della consapevolezza (lei in giro da due anni in Italia per introdurre il tema della violenza sulle donne nelle scuole); Fiorella Cappelli che ci legge la sua forte e incisiva poesia Stupro; Valentina Laterza che illumina con le sue parole e la lettura della sua poesia il concetto del tempo mai scindibile dalla vita; e poi Vittoria Eltanin che avanza l’ipotesi della connessione tra alimentazione e violenza, sostenuta da diversi studi scientifici e statistici, contenuta nel suo libro “Aida, la Salute di Eva”.
Anche Ivana Stagno raggiunge l’happening per appoggiare l’iniziativa, accompagnata dalla sua bambola che andrà a sviluppare il muro.
A confermare e ad esaltare la necessità dell’unione di tutte le donne in questa impresa universale è la presenza di donne di diversa nazionalità.
Latino America, New York, Eritrea, Filippine…un climax ascendente di partecipazione sentita e urlata.
Mildred Hanciles, giornalista del Sierra Leone e autrice del libro “Il prezzo del coraggio”, dice con fermezza:
Tu hai toccato le donne, hai colpito una roccia. Tu verrai schiacciato.
Ma il microfono con cui far sentire la propria voce è collettivo, democratico. E ben presto diverse sono le donne a salire sul palco per poter partecipare con la loro testimonianza e i loro pensieri.
In seguito, anche alcuni uomini hanno deciso di condividere con tutti pensieri ed emozioni.
“ho la pelle d’oca per ciò che è stato detto oggi”;
“io, da uomo, piango per il dispiacere del dolore a voi arrecato dagli uomini”.
All’interno dell’edificio al numero civico 2 è possibile coinvolgere le proprie emozioni e sentimenti con un esposizione permanente che amplifica il forte tema affrontato e trattato.
Foto e testo di Chiara Mura

Quando le borse diventano delle opere d’arte

30 lunedì 2014 visualizzazioni:

Vivace ed eclettica, come la città che le ha regalato i natali e dove ha sede il suo trendy e storico atelier. Mary Frances e San Francisco vivono a braccetto, legati da quel sottile contrasto di humus artistico che mischia magicamente “vittoriano” e “moderno”, “pier” e “downtown”, sole e… nebbia.

Figlia “ultima nata” di questi affascinanti intrecci, fonte inesauribile di ispirazione creativa per la designer californiana, è l’elettrizzante collezione di “Everyday” e “Mini” Bags spring/summer 2014. Una gallery di proposte dal fascino sempre nuovo, sempre diverso, sempre esclusivo: impareggiabile nelle forme, nei colori, nel design, nell’intuizione…

Clutch, tracolle, bauletti, “sagome” ricche di tessuti pregiati, pietre, perle, strass e cristalli che disegnano forme straordinarie, assumono effetti speciali e brillano di luci ed emozioni. Un cocktail etnico, hippie, sfizioso e prezioso, che riempie di personalità e di femminilità. Pezzi unici d’autore divertenti e spiritosi, ma al tempo stesso “chiccosi” e super eleganti.

Dalle iconiche “Bulli”, “Beetle”, “Fender” e “Radio”, alle “apple, pear, strawberry… “, alle “rabbit,  butterfly, giraffe… “, fino al gufetto “porte bonheur”. E tanto altro ancora.

A sfogliare la collezione ci troviamo davanti a un affresco di chicche, ricche di quel look unico, inequivocabile e contagioso che ha riempito di successo globale la borsa di Mary Frances. Provare per credere…

Mary Frances esprime attraverso il suo percorso creativo tutta la sua passione nel ricercare qualità, personalità e unicità… Materiali prestigiosi si accoppiano a sorprendenti effetti cromatici e a un design pieno di vita, spiegato simpaticamente dalla stilista: “La vita è troppo breve per vestirsi in modo noioso!”. Basti pensare che ci sono clienti storiche che possiedono dalle trenta alle cento borse sue, oltre a star e celebritá internazionali quali Natalie Cole, Kate Hudson, Jennifer Anniston, per citarne solo alcune, che si fanno spesso immortalare con pezzi d’autore delle varie collezioni.

Blindly dancing: una danza ad occhi chiusi

30 lunedì 2014 visualizzazioni:

Un progetto racchiude obiettivi, aspettative, una missione, diverse missioni… Un’ideale, una speranza, una modalità di vivere, una roccaforte di punti focali. E noi vogliamo parlare di un progetto.

È il Blindly dancing – danzare ad occhi chiusi. 

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“LA DANZA E’ UN’ARTE UNIVERSALE. 

CHIUNQUE PUO’ DANZARE, LE DIVERSITA’ SONO LIMITI CHE CI PONIAMO DA SOLI. 

IL PROGETTO BLINDLY DANCING UNISCE LA DANZA  CON LA MANCANZA DEL SENSO DELLA VISTA. 

FA SCOPRIRE NELL’OSCURITA’ NUOVE  SENSAZIONI ED EMOZIONI E PERMETTE A TUTTI DI

IMPARARE A BALLARE  IN UN CLIMA DI INTEGRAZIONE E UGUAGLIANZA, ALLEGRIA E VOGLIA DI 

STARE INSIEME!”

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Quello riportato è il pensiero di Elena Travaini, insegnante di danze caraibiche e promotrice, insieme al compagno e ballerino Anthony Carollo, del progetto che ha nel cuore dei suoi obiettivi il desiderio di raggiungere un vasto numero di persone per presentare le potenzialità non solo della danza, ma attraverso essa, il movimento, la musica, la sintonia di intenti e di interessi, le capacità latenti dell’uomo.

Cercare di far emergere dal buio la luce dell’unione, della consapevolezza dell’altro e soprattutto di sé stessi.

 Elena ha trovato una possibilità nella danza considerata alla stregua di un favoloso strumento. Anzi un attributo inscindibile dall’uomo. La cecità o semicecità diventa dunque un modo per apprendere e approfondire un argomento e un approccio, quello della danza, che ad occhi chiusi permette un’apertura mentale e anche spirituale.

Elena ci ha raccontato l’inizio di questo percorso che ha visto la sua nascita in Olanda, da una circostanza fortuita:

“Il progetto e’ partito dall’olanda per caso. Ho parlato con un amico, nonché allievo mio e di Anthony, del sogno di voler intraprendere lezioni aperte a tutti senza diversificazioni per categorie di persone. Questo mio amico lavora tra l’America l’Olanda e l’Italia. Durante una conversazione che aveva come argomento proprio l’Olanda, è uscito fuori un episodio del mio passato. Quando ero piccolissima, a soli due mesi, sono stata presa in cura proprio in Olanda all’ospedale di Amsterdam.

Questa scoperta ha avuto come immediata conseguenza il verificarsi di una proposta da parte del mio amico, il quale mi ha detto: perché non fai partire il progetto da lì? 

È stata un’idea che ho accolto con entusiasmo, infondo loro mi hanno aiutata a vivere… e io ora posso ridare indietro qualcosa. Qualcosa che prende la forma (ma soprattutto la sostanza) della danza che reputo un modo per stare insieme, per divertirsi e per abbattere le barriere.

Le persone hanno apprezzato moltissimo non solo il progetto, lo stage, le lezioni e il clima che si e’ venuto a creare ma anche (e in modo insolito) la storia che ci stava dietro.

Ad oggi, so che ogni raggiungimento ottenuto è stato possibile non solo grazie alla mia caparbietà, ma anche, e ad un livello speciale e toccante, grazie alle persone che hanno creduto in me e nella mia idea!“

È un percorso che ha solo tre mesi di cammino; il primo workshop avvenuto in Olanda, che è riuscito a raccogliere circa una quarantina di partecipanti, tra non-vedenti, ipovedenti e normovedenti, è stato l’inizio e la prima tappa di un viaggio.

Il 3 maggio, a Milano Marittima, si è svolto il primo loro grande stage di danza al buio. È stato un evento che ha suscitato grande interesse, ammirazione e stupore da parte non solo dei partecipanti (circa un centinaio), ma anche del pubblico.

Il viaggio continua, il tempo passa e ci spostiamo a Mendrisio, dove il 14 maggio si è tenuto il secondo stage. 

È un percorrere, è uno spostarsi, è toccare diversi luoghi, diverse menti, diversi occhi, diversi cuori. Ma è sempre un cambiamento di luogo e un avanzare di tempo, non è mai un mutamento di finalità.

Il 24 maggio, insieme al suo compagno, hanno partecipato ad un importante evento, dove gli organizzatori dei più grandi congressi di danza del mondo hanno selezionato le coppie che saranno ospiti nei loro congressi. La loro partecipazione ha come obiettivo quello di riuscire a farsi scegliere per poter parlare del  progetto a livello mondiale.

Innumerevoli le tappe toccate. Firenze, New guglia d’oro, Sassuolo, Scalea, Amsterdam, Rotterdam, Lieden, Nijmegen.

Parlare di viaggio non è solo una mera metafora. Il progetto, partito a febbraio, al momento prosegue con autofinanziamenti, con tutte le difficoltà del caso. 

Quando qualcuno inizia a camminare, perché sa di dover raggiungere una meta ben precisa, un traguardo circoscritto da onori e grazia, non può contemplare l’idea di un arresto.

Se uno stop deve esserci, è solo per riposare, riprendere le forze, capire la giusta direzione da prendere.

Se l’intento è nobile dovrebbe essere scontato ricevere appoggi e sostentamenti. Io credo.

“Stiamo rischiando di dover abbandonare la cosa. Per mancanza di fondi…ci finanziamo da soli, aiutati dal sostegno di pochi amici. Le finanze non sono più molte” e l’impiego di denaro è necessario per poter portare a compimento un progetto di tale spessore.

 

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di Chiara Mura

E tu come ti nutri?

30 lunedì 2014 visualizzazioni:

Le fragranze più preziose e attivi naturali ispirati al mondo alimentare ora racchiusi insieme per definire un nuovo percorso polisensoriale. La purezza degli estratti naturali crea vibranti legami tra essenza ed emozioni per il benessere del corpo e della mente… Una selezione accurata di fiori e frutti dalle proprietà benefiche per nuovi rituali di benessere e bell’essere. 

Aquolina Nutry unisce la purezza di estratti 100% naturali ispirati al mondo alimentare: un’alchimia unica che rafforza la sensazione di benessere data dalle texture uniche e innovative… per “nutrire la bellezza” ogni giorno.

groupage_cocco_zucchero_cannaLa linea nasce da approfondite ricerche che hanno portato a formule esclusive studiate per rispondere alle esigenze di nutrimento, idratazione e bell’essere della pelle: una selezione accurata di fiori e frutti dalle proprietà benefiche ha ispirato la creazione di fragranze preziose e i loro principi attivi naturali sono infusi all’interno dei prodotti per una sensazione di profondo benessere. 

Un’ampia gamma di texture e formulazioni, ideali per corpo, mani e viso, studiate per rafforzare i benefici dei principi attivi in esse contenuti e per esaltare al meglio le 5 fragranze e gli estratti naturali in essi infuse.
groupage_te_bianco_verbenaL’interazione tra estratti e fragranze dà vita a una gamma di prodotti unici e multifunzionali che comprende: Bagno Doccia, dalla formulazione delicata per una soffice schiuma e un profumo inebriante, Acqua Profumo, caratterizzata da un perfetto equilibrio tra delicatezza e persistenza della nota olfattiva e Esfoliante Corpo Rinnovatore, arricchito con vere microparticelle di frutto essicato, per un efficace azione levigante e idratante. 

groupage_pappa_realePer rispondere a differenti esigenze di idratazione sono 3 le creme proposte: la Crema Fluida fresca e leggera, che si assorbe velocemente per una sensazione di benessere della pelle che dura a lungo. Una formula leggera e allo stesso tempo ricca caratterizza invece la Crema Soufflé, dedicata a chi desidera un prodotto ricco e che si assorbe in fretta. Per la pelle disitratata e particolarmente secca è perfetta la Crema Ricca che dona un immediato effetto vellutato alla pelle. 

Crema Suprema_Barattolo_con_crema_02Crema Suprema Ultra Soffice

La delicatezza del Latte di Soia e la dolcezza del Miele infusi nella “preziosa” Crema Suprema Ultra Soffice, la rendono un prodotto tutto da scoprire.
Karitè e Olio di Argan, insieme ad altri preziosi principi attivi nutrienti, arricchiscono l’innovativa e sofisticata texture air-whipped di questa crema estremamente piacevole da applicare grazie alla texture vellutata. 

Il miglior scrub per un corpo di velluto

19 giovedì 2014 visualizzazioni:

Bella.it ha provato per voi tantissimi scrub per il corpo per consigliarvi il migliore tra tutti.

Si aggiudica il primo posto lo Scrub Corpo Rimodellante di Equilibra che ha tutte le qualità che una donna cerca quando vuole esfoliare il suo corpo ed eliminare le cellule morte con un “grattage” di qualità. 

Lo Scrub di Equilibra è un perfetto mix di Sali marini, oli naturali ed estratti vegetali che leviga e nutre la pelle del corpo. 

SCRUB-CORPO-MODELLANTE-EQUILIBRA-MIGLIOR-SCRUB-CORPO-GRATTA-BENEI Sali marini e del Mar Morto svolgono un’efficace azione “antiacqua” donando tono ed elasticità all’epidermide e contrastando gli inestetismi della cellulite. L’Olio essenziale di Rosmarino e il Mentolo donano una sensazione di benessere e relax, rilasciando una straordinaria e duratura freschezza.

L’olio di Vinaccioli nutre e garantisce l’idratazione della pelle del corpo. Completano il prodotto gli estratti di Centella, Ippocastano, Edera e l’Aloe Vera, tutti alleati della nostra bellezza. 

Un prodotto che ci ha davvero sorprese perché è di altissima qualità ad un prezzo molto contenuto rispetto agli altri scrub corpo, intorno ai 10 euro. 

La tintarella è sempre vicina e non c’è nulla di meglio di questo magico gesto di bellezza che in poco tempo illuminerà tutto il vostro corpo rendendolo “di velluto” e pronto per la prova costume.

Quando l’eleganza si vede dal bicchiere

17 martedì 2014 visualizzazioni:

Una tavola ben allestita è il perfetto biglietto da visita per tutte le padrone di casa alle quali piace ricevere. Spesso però, si rischia di incappare nella monotonia, poiché alla fine le stoviglie sono sempre quelle, e gira e rigira non è semplice dare sempre un tocco nuovo e fresco alla tavola per accogliere gli ospiti. 

Con un pizzico di fantasia ed un po’ di sano brio estivo vi presentiamo i set di bicchieri che coloreranno la vostra tavola rendendola attuale e un po’ sbarazzina, per le serate d’allegria che renderanno la vostra tavolata un vortice di colori, per voi e per i vostri amici più cari. 

Avete dunque la possibilità di giocare con le forme e con i colori (Easy Day)dei bicchieri, con le stampe di uccelli e selvaggina se villeggiate in campagna, come le proposte di Ikea e Maisons du Monde, stelle marine se siete al mare oppure cervi e cerbiatti se avete deciso che la montagna sarà la vostra meta per le vacanze. È molto raffinato dare un tema alla tavola, anche basandovi su quello che servirete da mangiare e nel luogo in cui vi trovate.

In questi tempi, il mercato offre di tutto e di più per la scelta dei vostri calici, potrete aggiungere una caratteristica super glam con bicchieri rosa e neri, un contrasto molto trendy, oppure utilizzare gli “square” cioè di forma quadrata che regaleranno alla vostra tavola un’impronta minimal ed essenziale, perfette le proposte di Ivy Un’altra idea molto pratica e allo stesso tempo graziosa, soprattutto se decidete di mangiare all’aperto, è quella di portare in tavola i bicchieri in un apposito cestino: quest’ultimo vi aiuterà nel percorso cucina-tavola, che spesso d’estate può diventare tortuoso e darà alla tavola uno stile country molto ricercato e piacevole, tipico delle calde sere d’estate. 

Accendete le candele, scaldate l’atmosfera e godetevi in compagnia i piatti più buoni che offre il vostro territorio che uniti ad un buon bicchiere di vino, rappresenteranno la pace dei vostri occhi, dei vostri sensi e della vostra mente.