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L’estate in un Secondo!

23 venerdì 2017 visualizzazioni:
Aperitivo fuori o cena a casa con gli amici? Se il caldo vi fa perdere la testa e non sapete cosa fare, oggi vi proponiamo un’alternativa: l’apertivo light a casa con gli amici!

Tra le tante cose possibili da preparare, un must degli appetizer odierni è inserire piatti che sono dei secondi, ma rimpiccioliti. Ovvero? una amuse bouche. Tendenzialmente viene servita prima degli antipasti ma è comunque un piatto molto versatile.

Inseriamo nella rubrica di cucina quindi la ricetta di gamberi scottati con centrifuga di sedanorapa e mela verde in scodella. Ingredienti per 4 persone:

  • 8 Gamberi
  • Sedanorape
  • 2 Mele verdi
  • Zucchero, sale e  pepe qb

Procedimento: pelare sia il sedano rapa che la mela, centrifugarle poi insieme. Ne uscirà una crema liquida abbastanza acida, da aggiustare con un pizzico di zucchero, sale e pepe per bilanciarne i sapori.  Scottare il gambero per 30 secondi per ogni lato; servirlo poi con qualche fiocco di sale maldon.

Il risultato che ne uscirà, sarà un incontro tra prelibatezza e food design (vedi nella gallery). Come già detto precedentemente, questa ricetta può essere predisposta sia come <secondo> che come degustazione per un aperitivo!

A voi la scelta!

Marco Mantovani

Chef Marco Mantovani_Official

23/06/2017

Rinoplastica: ricerca della perfezione o correzione dell’imperfezione?

23 venerdì 2017 visualizzazioni:

Il naso!…, quante di noi non vorrebbero averlo diverso? più piccolo, all’insù, alla greca, senza gobba…si potrebbe utilizzare la frase di un celebre cartone animato per essere più efficaci: “Specchio, specchio delle mie brame, di chi è il naso più bello del reame?”

Chiediamo quindi ad un esperto del settore, il dr. Tito Marianetti, di darci maggiori informazioni sulla rinoplastica.

Ormai rifarsi il naso non è un privilegio riservato alle celebrità di Hollywood… Chiunque può avere “il naso dei sogni” e sfoggiarlo senza ritocchi photoshop nelle gare di selfie!

Dive come Britney Spears, Cameron Diaz e Lady Gaga hanno ceduto al fascino della rinoplastica, il terzo trattamento più richiesto, secondo l’American Society of plastic surgeons, dopo la mastopessi e la liposuzione. La parola d’ordine per questo delicatissimo intervento è però “naturalezza”, con effetto naso non “rifatto”!

Ma cosa è importante sapere prima di sottoporsi ad una rinoplastica? Ne parliamo con il Dott. Tito Marianetti, specialista in Chirurgia maxillo facciale e ortognatica, che ci illustra le caratteristiche principali di questa complessa operazione.         

L’INTERVENTO DI RINOPLASTICA

In cosa consistono gli interventi di rinoplastica e settorinoplastica? L’intervento di settorinoplastica consente di risolvere i problemi estetici e funzionali del naso, modificandone la forma e correggendo deviazioni del setto o ipertrofie dei turbinati. La rinoplastica per definizione è un intervento che mira a correggere la sola estetica del naso ma, nella mia esperienza, è quasi sempre necessario correggere anche il setto, perché estetica e funzione sono spesso due facce della stessa medaglia nel naso. Per esempio, in un naso storto, è impossibile pensare di correggere solo l’esterno del naso senza modificare il setto.

Quali sono gli attuali approcci per questo tipo di intervento? Gli approcci sono fondamentalmente due: closed ed open. La tecnica closed consente di effettuare le modifiche della forma nasale da piccole incisioni endonasali. La tecnica open permette, da una piccola incisione columellare (alla base del naso), di esporre completamente la struttura osteocartilaginea del naso, rimodellando la punta ed il dorso nasale in condizioni di esposizione statica e sotto visione diretta. Sono entrambi approcci validi e danno entrambi ottimi risultati in mani esperte. Dovrebbero far parte del bagaglio di ogni chirurgo. Personalmente, riservo l’approccio chiuso a casi molto semplici, in cui ci sia da lavorare poco sulla punta nasale, mentre preferisco l’approccio open in rinoplastiche più difficili, in situazioni in cui vi è maggior bisogno di precisione e in rinoplastiche di revisione.

Come scegliere la tecnica ideale al proprio problema? La tecnica deve sceglierla il chirurgo in base alle proprie competenze ed in base ai problemi che il naso del paziente presenta.

I TREND

Ricerca della perfezione o correzione dell’imperfezione?

La ricerca della perfezione deve essere l’aspirazione costante del chirurgo. Tuttavia non sempre è possibile arrivare alla cosiddetta perfezione ed il chirurgo non è onnipotente. Il paziente non deve pensare alla perfezione perché altrimenti sarà sempre insoddisfatto del risultato. Pensare alla correzione dell’imperfezione è molto più appropriato per il paziente, ma può essere insufficiente per il chirurgo.

Anche la chirurgia, come la moda, è influenzata dalle tendenze del momento?

In realtà sì. Pensiamo a come andavano di moda i nasi “alla francese” pinzati, con la punta innaturale e all’insù in un passato non troppo lontano. Per fortuna la “moda” attuale sembra avere un equilibrio. I nasi che piacciono oggi sono quelli naturali, che non sanno di rifatto. La cosa più bella che possano riferirmi i pazienti dopo che si sono operati è “Dottore guardo le foto precedenti e non capisco come possa essermi tenuta quel naso per così tanto tempo, le persone che mi incontrano mi dicono che sto meglio, ma non si accorgono cosa ho fatto

Parlando di naso, quali sono i trend estetici più comuni nell’universo femminile?

La naturalezza del risultato è oggi la principale richiesta delle donne. Avere un profilo leggermente all’insù sta bene su alcuni volti. Il trend estetico più comune è un profilo dritto, deciso. La donna non vuole più sembrare una “bambolina”, ma vuole un profilo più deciso, forse anche in relazione al diverso ruolo che riveste nella società rispetto al passato.

Qual é attualmente il parametro estetico per definire un naso “ideale”?

Il naso ideale non è altro che il naso più giusto per quel volto! Il naso ideale è il naso naturale.

Qual è il “celebrity nose” più richiesto dalle donne italiane?

La maggior parte delle mie pazienti mi chiedono il naso alla Belen o Angelina Jolie. Io rispondo che il loro naso sarà migliore…

PRIMA DI OPERARSI

Da che età è possibile sottoporsi ad una rinoplastica? Si preferisce generalmente attendere il compimento dei 18 anni, in modo tale che l’accrescimento sia finito e il risultato ottenuto sia stabile e non si modifichi nel tempo.

E’ possibile sapere che naso avrò dopo l’operazione? Si esegue abitualmente la simulazione del risultato finale. L’obiettivo è quello di comprendere i gusti del paziente e di capire se le sue aspettative sono realizzabili con l’intervento. Ad esempio, un paziente con pelle spessa va disilluso dall’idea di poter avere un naso estremamente definito. La previsualizzazione è anche utile per capire l’altezza del profilo voluto e per stabilire se i gusti del chirurgo coincidono o meno con quelli del paziente.

E’ possibile avere il naso dei propri sogni? Sì! E’ bene però non sognare il naso di un altro, ma pensare alla propria faccia con un naso più appropriato. Il risultato bello non è quello del naso stereotipato e uguale su ogni volto. Il naso dei sogni deve essere quello che non si vede che è rifatto.

Quanto sono attendibili le simulazioni da risultato? Dipende da come si fanno! Se si fa vedere ad un paziente con un naso molto grande un nasino microscopico probabilmente la simulazione non sarà rispettata. Normalmente le simulazioni sono molto attendibili soprattutto nella valutazione di profilo. Tuttavia, esse non possono riprodurre al 100% il risultato che si otterrà in sala operatoria. Purtroppo il naso non è fatto di un materiale plasmabile da una macchina su un progetto ingegneristico, ma è fatto di carne, ossa e cartilagine, che devono cicatrizzare e guarire.

E’ doloroso sottoporsi ad una rinoplastica?

L’intervento di setto rinoplastica è oggi cambiato moltissimo rispetto al passato. A volte alcuni pazienti riferiscono nel post-operatorio un leggero mal di gola o un leggerissimo mal di testa, ma nella maggior parte dei casi non si fa ricorso neanche ad un antidolorifico ed il dolore a livello della piramide nasale è pressoché sconosciuto.

DOPO ESSERSI OPERATI

Come funziona la rimozione dei fastidiosi tamponi post-operatori?

I tamponi sono stati e per molti sono ancora lo spauracchio in questo tipo di intervento. Frasi come “mi hanno tolto il cervello dal naso” o “che sensazione terribile!” erano all’ordine del giorno al momento del tamponamento. Oggi per fortuna è possibile non applicare alcun tampone! Questo grazie ad una sutura a materassaio del setto nasale con un punto riassorbibile (una sorta di cucitura della mucosa dei due lati del setto nasale) che poi non va neanche rimosso, perché va via da solo nel giro di qualche settimana.

In quanti giorni posso riprendere le normali attività dopo l’operazione?

La prima settimana dopo l’intervento si ha una mascherina metallica sul dorso nasale, alcuni puntini alla base del naso e piccoli lividi sotto gli occhi. Dalla sera stessa dell’intervento ci si può alzare, passeggiare e mangiare. Alcune attività, come il lavoro da casa o lo studio, possono essere riprese già dal giorno dopo. Altre attività, come sport leggero senza traumi e lavoro non pesante fisicamente e senza esposizione al sole, possono essere avviate di nuovo a due settimane. Per sport di contatto e lavori fisicamente impegnativi bisogna aspettare almeno due mesi.

Quali sono i problemi più comuni che possono sorgere dopo l’intervento?

Con l’approccio open strutturale al naso si riducono di molto le “sorprese” post-operatorie. Inserendo alcuni innesti di cartilagine prelevati dal setto nasale in punti chiave del naso, si riesce a contrastare le forze cicatriziali e a garantire un risultato post-operatorio duraturo nel tempo. Tuttavia non si può mai promettere il 100% soprattutto nelle rinoplastiche di revisione perché una componente cicatriziale è sempre presente. Il chirurgo deve sempre mirare al 100%, ma il paziente deve sapersi accontentare anche quando si arriva al 95%.

Dopo quanto tempo potrò vedere il risultato definitivo?

Il naso, soprattutto con la tecnica open, tende a sgonfiarsi con molta lentezza. Per i primi mesi è molto gonfio, soprattutto a livello della punta. Gradualmente poi tende ad evidenziarsi il risultato definitivo, che può considerarsi tale a circa un anno dall’intervento.

www.studiomarianetti.it

Dr. Tito Marianetti

23/06/2017

 

International Yoga Day : a cosa pensi davvero quando fai yoga?

23 venerdì 2017 visualizzazioni:
Yoga è stile di vita, tendenza, disciplina che concilia all’ unione con noi stessi e con ciò che ci circonda attraverso una pratica completa ed equilibrata, rivolta al miglioramento generale delle proprie condizioni per alleviare le tensioni dello stress quotidiano.

Staccare la spina dai pensieri quotidiani e regalarsi una pausa tutta nostra. Per la maggior parte di noi, Yoga significa abbandonare per un momento i mille stress legati alla nostra quotidianità… Ma ci si riesce sempre?

In occasione dell’ International Yoga Day del 21 giugno, la piattaforma di moda e lifestyle Stylight ha raccolto e rappresentato (in chiave assolutamente ironica) tutte quelle situazioni che chi pratica yoga conosce bene, associate a dei pensieri “profani” che capita a tutti di fare.

Ad esempio quando ci fissiamo i piedi nudi ricordandoci della pedicure rimandata da troppo tempo…o quando pensiamo alla gratificazione alcolica serale post lezione…

Una gallery tutta da ridere in cui certamente le yoga addicted si riconosceranno.

 

Si ringrazia :  www.stylight.it

di Sofia D’Altrui

23/06/2017

Sophia Amoruso e #GIRLBOSS

22 giovedì 2017 visualizzazioni:
Il 21 aprile 2017 è approdato #GIRLBOSS su Netflix, serie tv creata da Kay Cannon e basata sulla storia di Sophie Amoruso.

“Nella serie tv c’è Sophia che è diversa dalle altre ragazze: è stravagante, anticonformista e non riesce proprio a sottostare alle regole. Di conseguenza ha molte difficoltà a trovare un lavoro che la soddisfi e che possa accendere la sua innata e insaputa creatività. Un giorno però, ha un’illuminazione: appassionata di vintage decide di aprirsi un negozio online di vestiti rivendendoli a un prezzo maggiore, diventando così un’improbabile imprenditrice. Inizia ad acquisire popolarità, tanti clienti e visibilità. Fino a che non riesce ad aprirsi un suo store vero e proprio”.

In effetti può essere un piccolo riassunto della vita di Sophia Amoruso. Nata nel 1984 a San Diego (California), a 23 anni nel 2006 apre uno shop online chiamandolo “Nasty Gal Vintage”. Il termine #GIRLBOSS dato alla serie tv deriva invece dal primo GIRLBOSS RALLY. Si tratta di un mega convegno tenutosi nel 2014 in cui Sophie radunò tantissime donne imprenditrici, con l’intento di far incontrare «donne di talento e sulla stessa lunghezza d’onda» in modo tale da poter condividere segreti e trucchi per far carriera.

Ma cos’è successo alla startup che ha macinato così tanti profitti da essere dichiarata una delle aziende con il tasso di crescita maggiore nei primi anni di vita? Che fine ha fatto una delle guru della moda e dell‘imprenditoria femminile?

Indubbiamente questi non sono anni facili, anche per il fashion retail online; soprattutto i tempi cambiano velocemente ed è molto difficile pensare che si possa rimanere al passo con le prossime generazioni tra dieci o vent’anni.

Risulta così difficoltoso fidelizzare nuovi clienti e allo stesso tempo saper mantenere quelli vecchi; delusi forse anche dalla perdita di smalto del brand, quasi come se lo facesse passare di “basso costo”.

Altra possibilità è anche il progressivo allontanamento di Shopie dal marchio stesso, in quanto da 2 anni ha affidato il ruolo di CEO a Sheree Waterson. Da quando l’Amoruso ha fatto un passo indietro, l’azienda ha preso appunto una piega diversa, fino ad arrivare alla banca rotta assistita.

Nonostante tutto,  secondo la mia opinione personale , a me la serie tv è piaciuta moltissimo: non solo per l’attrice Britt Robertson, ma soprattutto per il messaggio che si vuole far passare. Infatti secondo Sophia “Girlboss non è nè un libro, nè una serie tv: è un sentimento, una filosofia. È un modo per le donne di costruire il proprio successo come vogliono loro“.

Siamo nel ventunesimo secolo, ci vogliono donne forti, coraggiose,  intraprendenti e che cercano il successo (lavorativo o personale che sia).

di Ilaria Minichelli

22/06/2017

Nasty Gal 

“Pet Friendly Office” il tuo Pet lavora con te

21 mercoledì 2017 visualizzazioni:
“Siamo orgogliosi di celebrare con i nostri Associati il “Take Your Dog to Work Week” dal 19 al 23 giugno, sebbene per noi in Mars Italia ogni giorno è un giorno da trascorrere lavorando insieme al proprio pet; questa è sicuramente un’attività che rende un mondo migliore per i nostri animali domestici ma che rende anche il luogo di lavoro un… Great Place to Work” .
Questa la dichiarazione di Valentina Menato, Marketing Director Petcare di Mars Italia.

Una delle poche aziende in Italia ad aver accolto il modello americano del “Pet friendly office” che invita i luoghi di lavoro ad accogliere i pets dei propri dipendenti per incentivare il loro lavoro.

Studi scientifici sostengono che la presenza di animali domestici renda l’ambiente lavorativo più piacevole, meno stressante e più produttivo, andando significativamente ad incidere sul benessere e sulla serenità dei lavoratori.

Lavorare insieme al proprio fidato amico è il desiderio di tutti coloro che possiedono un quattro zampe.
Finalmente il cucciolo non aspetterà più dietro la porta il ritorno a casa del suo padrone che così durante la sua giornata lavorativa non proverà più senso di colpa al pensiero di averlo lasciato solo tutto il giorno.

 

 

 

http://www.mars.com/italy/it/

di Sofia D’Altrui

21/06/17

I must have di Bella.it

21 mercoledì 2017 visualizzazioni:
Ogni anno quando arriva l’estate, a tutte vien spontaneo curiosare tra le selezioni fatte da giornaliste ed influencers, per quanto concerne gli irrinunciabili “key pieces“, un po’ per tenerci informate, un po’ per  far sì che anche il nostro armadio, ne contenga almeno un paio, in modo da sentirci sempre alla moda e glamour. Noi di Bella.it, abbiamo redatto la classifica dei must have dell’estate.

Pronte con carta e penna? iniziate a scrivere la vostra wish-list.  Tra gli abiti più belli e cool, troviamo quelli caratterizzati da ruches e volants.

Anche le trasparenze tornano sempre più preponderanti: via al nude look, al vedo-non vedo o ad inserti trasparenti.- fendi-

Jeans: in tutte le sue forme. Dai jeans strappati, a quelli a vita alta, a quelli con nappine, a quelli con frange; ed ancora quelli con ricami, con macchie di vernice, o a zampa di elefante…Il colore? poco importa, basta sia di tessuto jeans.

Tuta: sia per il giorno, sia per la sera per non rinunciare mai al comfort e alla praticità.

Vestiti lunghi: caratterizzati da spacchi profondi e da scollature mozzafiato

Kimoni: lunghi o corti? Vivaci o scuri? Non importa, basta averne uno da indossaare di giorno o senza nulla sotto da sera.

Pantaloni palazzo:  neri o di fantasia, quelli delle grandi griffe come Valentino, Missoni, Gucci e quelli più commerciali come Zara. Sono perfetti di giorno e di sera, pratici sul lavoro o per il tempo libero e  frizzanti e glam in altre occasioni.

di Isabella Colombo

21/06/2017