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Dieta “Yeast Free”

11 martedì 2019 visualizzazioni:

SALUTE A TAVOLA, ITALIANI ATTRATTI DAI PRODOTTI “YEAST FREE”: validi alleati per perdere peso e sentirsi più in armonia con il proprio corpo

Percepiti come più buoni (33,7%), leggeri (27,6%) e salutari (24%), i prodotti senza lievito sono sempre più apprezzati e richiesti in tutto lo Stivale. Da una recente indagine è emerso infatti che l’87,2% degli italiani è disposto a comperare prodotti “yeast free” nonostante non abbiano intolleranze o allergie riconducibili ai lieviti. Secondo gli esperti di nutrizione evitare il consumo eccessivo di prodotti lievitati può aiutare nel prevenire fastidiosi disturbi per la salute come sindrome dell’intestino irritabile e disbiosi. 

Gonfioreproblemi intestinali, senso di pesantezzaaumento dell’appetito. Sono questi alcuni dei sintomi che secondo gli esperti del settore alimentare possono segnalare un eccesso di lieviti nella propria dieta. Un regime alimentare in grado di ridurne la quantità infatti aiuta non solo chi soffre di determinate intolleranzeallergie, ma può fornire numerosi benefici in termini di salute per tutti. È proprio per questo motivo che sempre più italiani guardano con curiosità ai cosiddetti cibiyeast free”, ovvero senza lievito.

Più buoni, più leggeri e più salutari; motivazioni sostenute anche dal parere degli esperti nel campo dell’alimentazione, secondo cui evitare il consumo eccessivo di lievito può scongiurare l’insorgere di problemi di salute come sindrome dell’intestino irritabiledisbiosiasteniadiarreameteorismomal di testa.

“È largamente diffusa l’idea che una dieta con meno lieviti possa alleviare i disturbi della digestione anche in chi non soffre di intolleranze o allergie, infatti oggi stiamo vivendo un periodo di crescente richiesta di questo genere di prodotto come i Minicracker Panfarro e Pansegale senza lievito – spiega Federica Bigiogera, Marketing Manager di Vitavigor. I lieviti, oltre a essere presenti nel vino, nella birra e in alcuni formaggi che richiedono un processo di fermentazione, sono appunto presenti nei prodotti da forno. Settore in cui la richiesta di questi prodotto yeast free è sempre più preponderante e spinge le aziende a proporre sempre più referenze sulla scia di questo trend di consumo. I prodotti csenza lievito stanno riscuotendo un notevole successo in quanto non hanno nessuna alterazione della ricetta o nessun additivo che ne aiuti la lievitazione, per questo non risultano punitivi, ma gustosi, con un giusto compromesso fra bontà e leggerezza”.

Anche secondo gli esperti di nutrizione il lievito può essere la causa dell’insorgenza di alcuni fastidiosi problemi di salute: “Il consumo di alimenti contenenti lievito come pane, prodotti da forno e pizza, possono essere responsabili dell’insorgenza di sintomi quali astenia, diarrea, gonfiore addominale, meteorismo, mal di testa– sottolinea la dott.ssa Valentina Schirò, biologa nutrizionista specializzata in scienza dell’alimentazione – Questi sintomi fortunatamente sono transitori: nel caso infatti di accertata intolleranza ai lieviti, sarà necessario l’eliminazione dei prodotti che lo contengono così come quelli sottoposti a lievitazione non naturale. Sarà invece opportuno prediligere cibi come cereali e derivati, carni e pesce, frutta e verdura”.

Ma non è tutto, Il dott. Luca Piretta, gastroenterologo e nutrizionista presso l’Università Campus Biomedico di Roma, aggiunge che “Il successo dei prodotti non lievitati nasce dal fatto che ridurre prodotti come pane, pizza e dolci da forno spesso aiuta a ridurre i processi fermentativi intestinali in particolare nei soggetti che soffrono di sindrome dell’intestino irritabile o di disbiosi, patologie molto frequenti. Siccome il fabbisogno di carboidrati complessi è prioritario per una sana alimentazione, i consumi si sono spostati sui derivati dei cereali non lievitati. A questo punto però diventa fondamentale la ricerca del prodotto composto da meno ingredienti aggiunti o da additivi, fermo che restando che la possibilità di disturbi gastrointestinali può comparire comunque soprattutto con un consumo eccessivo“.

Inutile sottoporsi a diete restrittive, quando a volte basta eliminare una sola componente dai cibi che nella stessa forma possiamo trovare con ingredienti diversi.

di Sofia D’Altrui

11/06/2019