free page hit counter

La Skin Positivity cancella la paura delle imperfezioni

16 mercoledì 2021 visualizzazioni:

Sono sempre di più le foto di brufoli e cellulite che circolano sui social accomunate dall’hashtag #skinpositvity, il movimento che fa dell’amore incondizionato per la propria pelle il suo manifesto. Ma anche nella realtà è così facile accettarsi e mostrarsi per come si è? Sembra di sì dall’ultimo sondaggio condotto da Treatwell, leader in Europa nella prenotazione online di servizi beauty e wellness, che ha voluto fare il punto sulla percezione della bellezza, prima e dopo la pandemia. L’85% dei rispondenti dichiara infatti di avere costantemente delle imperfezioni, ma solo 1 su 5 lo reputa davvero un problema.

Sempre dai dati della ricerca emerge che il 72% degli intervistati considera estremamente importante curare la propria pelle, contro il 2% che invece si dichiara totalmente indifferente a questa pratica. In cima alla lista dei motivi che spingono ad investire tempo e denaro in skincare ci sono la volontà di mantenere la propria pelle in salute (40%) e di sentirsi bene con se stessi (38%), mentre non ha praticamente alcun peso il desiderio di risultare attraenti per le altre persone (4%). Tutte evidenze che aderiscono alla filosofia della skin positivity: non è un caso che quasi 4 intervistati su 5 sostengano di conoscerla.

La prima fonte d’informazione – ma anche ispirazione – intorno al movimento pro-inclusività, è l’universo dei social (65%) che comprende sia gli influencer che i canali ufficiali dei brand beauty. Ma quanto le community online che incoraggiano a mostrarsi senza filtri stanno davvero rompendo gli schemi di un mondo virtuale perfetto in cui tutti hanno la pelle di porcellana? A giudicare dalle risposte degli intervistati sembra che questa ondata di attivismo qualcosa stia smuovendo: solo il 25% dei partecipanti al sondaggio ritiene infatti che i filtri siano necessari per nascondere le proprie imperfezioni e meno del 15% dichiara di utilizzarli con questa finalità.

Meno propensione al fotoritocco e in generale più tempo libero per la cura di sé tra i risvolti dalla pandemia, che ha reso la skincare un’abitudine a volersi bene per quasi 1 italiano su 2 (43%). Interrogati su come il rapporto con la propria pelle sia cambiato durante questo anno trascorso prevalentemente tra le mura di casa, il 43% dichiara di essere ora più consapevole delle proprie imperfezioni e il 36% ammette che schermi e lavoro da remoto abbiano aiutato a superare le insicurezze legate all’aspetto della propria pelle.

Voi da che parte state?

di redazione digital

16/06/2021