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Le Cesarine: il network di cuoche casalinghe che racconta l’Italia da Nord a Sud

17 lunedì 2018 visualizzazioni:

Una lezione per imparare i segreti della cucina tradizionale delle “zie” o una semplice cena per gustare i piatti della tua infanzia, come li preparava la nonna?
La più ampia rete di cuoche casalinghe italiane – Le Cesarine – ti permette di regalare a parenti e amici questa esperienza
Imparare i segreti della sfoglia bolognese perfetta, della cottura dell’ossobuco milanese o delle sarde a beccafico catanesi? O semplicemente gustarli, preparati a regola d’arte, come li faceva la nonna o la zia?

È questa l’idea per il regalo di Natale più slow e autentico e a proporlo sono Le Cesarine: una rete di oltre 600 cuoche casalinghe, custodi della cucina tradizionale, che aprono le porte delle loro case (in tutta Italia) per insegnare, o far gustare, agli ospiti le ricette tipiche della loro zona.

Sul sito lecesarine.it è possibile acquistare voucher da regalare a parenti e amici per una “Cesarina experience” che può andare dal corso di cucina allo show cooking alla cena. Da 45 euro a persona.

CESARINE STORY

L’home cooking ha un punto di riferimento nel panorama italiano: le Cesarine. Oltre 600 cuoche per passione, distribuite in tutta la penisola, che aprono le porte di casa loro e offrono piatti regionali e ricette di una volta ad avventori di tutto il mondo.
Discendenti 2.0 delle “rezdore” emiliane, ai fornelli delle cesarine ci sono studenti e casalinghe, medici e fotografi, giornalisti e dottori, con un’età che varia dai 30 ai 70 e più anni (ma arriva in alcuni casi anche ad 80), accomunati da un’unica passione: quella per la cucina della loro regione e per l’autentica ospitalità familiare italiana.

Le Cesarine – raccolte in un network che è appena stato oggetto di un aumento di capitale sottoscritto da importanti nomi dell’imprenditoria del food e della grande distribuzione, volto a promuovere ulteriormente la proposta – raccontano l’Italia, dal Nord al Sud, attraverso cucina, tradizione e ospitalità.

 

 

 

di Sofia D’Altrui

17/12/2018