Con Agosto che volge ormai al termine, anche l’estate è quasi finita. E così pensiamo alle ultime sere che ci attendono prima che finisca il mese:
Luna d’agosto
Al di là delle gialle colline c’è il mare, 
al di là delle nubi. Ma giornate tremende 
di colline ondeggianti e crepitanti nel cielo 
si frammettono prima del mare. Quassù c’è l’ulivo 
con la pozza dell’acqua che non basta a specchiarsi, 
e le stoppie, le stoppie, che non cessano mai. 
E si leva la luna. Il marito è disteso 
in un campo, col cranio spaccato dal sole 
una sposa non può trascinare un cadavere 
come un sacco -. Si leva la luna, che getta un po’ d’ombra 
sotto i rami contorti. La donna nell’ombra 
leva un ghigno atterrito al faccione di sangue 
che coagula e inonda ogni piega dei colli.
Non si muove il cadavere disteso nei campi 
né la donna nell’ ombra. Pure l’occhio di sangue 
pare ammicchi a qualcuno e gli segni una strada.
Vengon brividi lunghi per le nude colline 
di lontano, e la donna se li sente alle spalle, 
come quando correvano il mare del grano. 
Anche invadono i rami dell’ulivo sperduto 
in quel mare di luna, e già l’ombra dell’albero 
pare stia per contrarsi e inghiottire anche lei. 
Si precipita fuori, nell’orrore lunare, 
e la segue il fruscio della brezza sui sassi 
e una sagoma tenue che le morde le piante, 
e la doglia nel grembo. Rientra curva nell’ombra 
e si butta sui sassi e si morde la bocca. 
Sotto, scura la terra si bagna di sangue.
di Claudia Cuccu
		


