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Reejeansiamo: Riutilizzo, riparazione, riciclo. Moda sostenibile, economia circolare

15 mercoledì 2022 visualizzazioni:

L’industria della moda è stata lenta nel muoversi verso standard etici più elevati, ma la sua esposizione come la seconda industria più inquinante dopo il petrolio, ha sollecitato un maggiore slancio e attività negli ultimi periodi. La produzione di denim, infatti, esaurisce il 35% della produzione mondiale di cotone con tutte le conseguenze che ciò comporta in termini di impiego di pesticidi e consumo di acqua. Per questo è sempre più impellente iniziare a produrre un denim più sostenibile.

Ma ognuno di noi, nel suo piccolo può contribuire attivamente al fine di migliorare il pianeta in cui viviamo.

Da qui nasce il progetto Reejeansiamo attraverso il quale la sartoria di Firenze Madame Flo dona nuova vita a vecchi capi di abbigliamento in jeans che, grazie alla loro alta resistenza e durabilità, si prestano molto ad essere trasformati in qualcosa di nuovo. Oltre che a recuperare un capo e a rispettare l’ambiente, viene mantenuto anche l’elemento emotivo del vecchio capo in jeans che potrebbe essere stato utilizzato, per esempio, da un genitore, dal proprio fidanzato o da una amica. Una sorta di ricordo da indossare tutti i giorni.

Collegando sostenibilità e creatività, il laboratorio dell’artigiano OMA Vittoria Valzania, riprende i principi dell’economia circolare riciclando e trasformando il dimenticato e l’ordinario in capi unici. La sua missione è “non produrre nulla di nuovo, ma trasformare ciò che già esiste” ispirato ad avviare questo processo di rinnovamento per l’enorme entità degli sprechi: con il progetto Reejeansiamo Vittoria Valzania e tutto il suo staff sta dimostrando la scalabilità del sistema circolare impegnandosi attivamente a svolgere il proprio ruolo nel portare il mondo della sartoria verso un futuro circolare, in cui i materiali vengono utilizzati e riutilizzati in modo sicuro, in cui gli ecosistemi sono protetti e rigenerati.

Ciò significa che non si parla più di fine vita, ma di fine utilizzo. E significa evolvere ogni parte della filiera dell’abbigliamento verso un’economia circolare, a cominciare dalla nostra.

di Sofia D’Altrui

15/06/2022