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Sostenibilità e vestibilità: dalle bottiglie riciclate nasce il tessuto della collezione ReNata

26 domenica 2021 visualizzazioni:

Debutta a Roma ReNata FutureWear, il marchio di moda sostenibile ideato dall’imprenditrice casertana Clementina Iorio. Fin da piccola appassionata di moda e la sartoria artigianale, e attenta ai temi legati alla eco-sostenibilità, Clementina progetta una collezione che fonda la sua filosofia sul recupero di materiali di scarto (prevalentemente PET) ma che allo stesso tempo rispetta il suo senso estetico, da sempre minimale ed elegante, accompagnato da colori brillanti.

La scelta del nome racchiude il significato più profondo di tutto ciò che vuole trasmettere ReNata –spiega Clementina Iorio-; Re “recycling”, Nata “prendere vita”, il concetto alla base è che un rifiuto, e/o uno scarto possa prendere vita e ritornare ad essere un nuovo prodotto, in questo caso un capo di abbigliamento. Il significato di rinascita è il punto da cui voglio partire, proprio come sono rinata io grazie a questo progetto”.
ReNata si basa su una filiera upcycling, ovvero su quel processo di riuso e conversione migliorativo applicato a prodotti dismessi o materie prime di scarto. La traduzione della parola upcycling potrebbe essere “recupero migliorativo” perché a differenza del recycling o riciclo, l’upcycling non riduce il valore del vecchio, dello scarto ma dà ad esso nuova vita, ricorrendo ad un design intelligente che rende il prodotto più interessante dal punto di vista economico, estetico, emotivo e funzionale.
In sintesi una vera e propria arte di riconversione dei materiali, con l’obiettivo di prolungarne il ciclo di vita con benefici per noi e per l’ambiente che ci circonda.

Se questo processo produttivo viene applicato al mondo del fashion e del design – conclude-, gli oggetti che vengono creati non solo hanno un importante valore etico ma anche un valore estetico di grande impatto, proprio perché originati da materiali di altissima qualità, trattati nel migliore dei modi da artigiani del lusso”.

di Sofia D’Altrui

26/12/2021