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Superfine: il Genio Sartoriale della Black Culture in passerella al Met Gala 2025

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5 Maggio 2025, New York, notte elettrica. Sulle scale del Metropolitan Museum, non sfilano solo abiti: sfilano storie, orgoglio e rivoluzione. 

Il Met Gala 2025, con il tema “Superfine: Tailoring Black Style”, ha trasformato il red carpet in un manifesto vivente. La moda non è più solo spettacolo, diventa una dichiarazione, tributo e celebrazione. Una serata che ha unito Heritage e Haute Couture, il Black Style si è preso la scena. 

Il risultato? Un red carpet vibrante, profondo e assolutamente iconico. 

Quest’anno, il Met Gala, l’evento di beneficenza a sostegno del Costume Institute del Metropolitan Museum of Art, ha superato ogni aspettativa, presentando un tema tanto potente quanto affascinante: Black Dandyism. Un omaggio all’eleganza nera, alla raffinatezza come atto politico e alla bellezza trasformata in linguaggio di resistenza.

A incarnare perfettamente questo spirito, una squadra di host interamente black: Pharrell Williams, direttore creativo delle collezioni uomo di Louis Vuitton, sempre impeccabile nella sua visione estetica; Lewis Hamilton con il suo carisma da fuoriclasse; Colman Domingo, Asap Rocky e Lebron James, nomi che da anni riscrivono le regole del successo nei rispettivi ambiti. Non solo conduttori, ma anche menti strategiche dell’intera serata: accanto ad Anna Wintour, hanno curato gli inviti, definito il concept e supervisionato l’allestimento.

Regina indiscussa del Met, Zendaya ha incantato in un total look bianco firmato Louis Vuitton, disegnato su misura da Pharrell Williams e perfezionato dallo stylist Law Roach. Minimal e al tempo stesso ricercatissimo: blazer dalle spalle strutturate, gilet coordinato, camicia di seta con cravatta e pantaloni a zampa, completati da un cappello oversize in feltro. Una palette chiara ma dal significato profondo: il bianco evoca gli Zoot Suit degli anni ’40, simbolo di ribellione e orgoglio culturale afroamericano. Il look cita anche Bianca Jagger e Diana Ross, in un dialogo continuo tra memoria e modernità.

Quando Rihanna calca il red carpet, non sfila: domina. In Marc Jacobs, ha proposto un’interpretazione intensa e femminile del Black Dandy: giacca da smoking corta, lunga gonna gessata con spacco, e un corsetto che valorizza con fierezza le sue curve e la gravidanza. Gli accessori completano la narrazione: cravatta a pois oversize, scarpe Oxford e un cappello nero sproporzionato. Un look audace, che ci ricorda come il dandismo nero sia espressione autentica dell’identità, e non una semplice maschera.

Colei che rappresenta la Generazione Z: Emma Chamberlain, partecipa al suo quinto Met Gala, coniugando sensualità e raffinatezza. Il suo abito Courrèges, asimmetrico e gessato, con spacco profondo e schiena scoperta, è un tributo moderno al tailoring maschile. La giovane creator dimostra come le nuove generazioni possano rileggere con intelligenza e rispetto i codici estetici del passato.

Kendall Jenner e Sabrina Carpenter non protagoniste, ma perfettamente in sintonia con il tema. Kendall Jenner, alla sua undicesima apparizione al Met, ha indossato un completo grigio su misura della designer emergente Torishéju: giacca dalla vita sagomata, spalle forti, ampio scollo e una lunga gonna a sirena. A completare il tutto, una collana di diamanti multistrato firmata Chopard. L’ensemble è stato un chiaro omaggio a Gladys Bentley, figura emblematica dell’Harlem Renaissance.

Sabrina Carpenter, invece, ha sfoggiato un look firmato Louis Vuitton: blazer corto bordeaux con revers bianchi, bottoni gioiello e lungo strascico, abbinato a un body-corsetto. Nessun pantalone, su consiglio diretto di Pharrell Williams, che, con una nota ironica, le ha suggerito di evitarli per valorizzare la sua figura minuta.

Numerose le celebrità che hanno contribuito a rendere indimenticabile questa edizione: da Bad Bunny a Lana Del Rey accompagnata da Alessandro Michele, Gigi Hadid in Miu Miu, Vittoria Ceretti in Moncler, Madonna in Tom Ford, fino ad Anne Hathaway in Carolina Herrera e gioielli Bulgari.

Il Met Gala 2025 non è stato solo una vetrina di alta moda. È stato un rituale collettivo, un manifesto visivo dedicato alla creatività nera, alla sua storia, al suo stile sofisticato e rivoluzionario. Un invito a guardare alla moda non solo come estetica, ma come espressione culturale e politica.

di Giulia Taidelli

5/05/2025