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Egoismo sessuale? No, grazie

29 martedì 2015 visualizzazioni:

 PASSIONSe questi muri potessero parlare…

Se queste lenzuola potessero parlare…

Già. Se potessero parlare magari racconterebbero di epiche avventure di inarrivabile virilità esposta trionfalmente a beneficio della partner di passaggio o della moglie fortunata, di “segni di battaglia” portati con fierezza la mattina dopo in ufficio o nascosti da una tonnellata di fondotinta, a seconda delle situazioni; di schiene che sembrano le griglie dei cruciverba e che bruciano sotto la doccia, di stampi di morsi e di cinque dita impressi qua e là, a testimonianza di cotanto furore.

Storie di intimi momenti di successo, che dalla camera da letto trasmigrano sui banconi dei bar e animano le serate a sgomitoni tra soli uomini, ma ad onor del vero anche gli aperitivi di risolini imbarazzanti tra sole donne.

Oppure, se potessero parlare, muri, letti e materassi potrebbero raccontare quelle disfatte di caporetto, quelle Waterloo casalinghe delle quali si sta ben attenti a dimenticarsi il più in fretta possibile.

SEXEh si, perché se la vita è come una scatola di cioccolatini, e non sai mai quale ti capita, anche il sesso è un piccolo terno al lotto. Certo, ognuno di noi fa del proprio meglio per essere gradevole, attraente, e l’aumento esponenziale di iscrizioni in palestra e centri estetici da aprile a ottobre la dice lunga da questo punto di vista.

Ma per quanto ci si possa preparare, finché non ti trovi pelle a pelle non sai mai come andrà a finire.

E allora cosa determina la riuscita di un rapporto sessuale? Come assicurarsi la soddisfazione propria e del o della partner? Potremmo parlare di tecniche di innalzamento dell’ossitocina (volgarmente “l’ormone dell’amore”), di stimolo alla produzione di feromoni e di testosterone e di sessuologia in generale; ma non sarebbe molto utile perché, al di là della confessata ignoranza di chi scrive in materia, come quasi sempre accade in materia di sentimenti (e di sesso) sono davvero troppe le variabili in gioco per poter pensare di realizzare una formula universale, un algoritmo applicabile a tutte le coppie.

SEX-EGOISMOTuttavia, ci sono tre considerazioni, apparentemente banali ma troppo spesso dimenticate, sulle quali vale la pena di fermarsi a riflettere.

1) il partner, soprattutto se non si conosce ancora bene, durante il rapporto va “ascoltato”, e nell’accezione più generale del termine; ne vanno sentiti, filtrati, percepiti tutti i segnali con tutti e cinque i sensi. E quando non ci si dovesse riuscire pur provandoci, ricordiamoci sempre che non c’è nulla di disdicevole o di vergognoso nel dire o nel farsi dire chiaramente cosa si preferisce. Il sesso è anche un modo per conoscere l’altro.

2) No all’egoismo sessuale. Non c’è niente di peggio che concentrarsi solo su noi stessi e sulle nostre reazioni, dando per scontato che se qualcosa piace a noi automaticamente piacerà anche al partner. E’ il modo migliore per far cancellare il nostro numero dalla sua rubrica. Al contrario, cercare il piacere del o della partner, oltre a regalare una sana sensazione di “self confidence” sessuale molto importante stimola nell’altro la voglia di fare altrettanto, innescando un circolo virtuoso in due direzioni che allunga il tempo del rapporto e il piacere reciproco.

3) Da ultimo, non dimentichiamoci che a letto si percepiscono i pensieri e le intenzioni. E come al solito da questo punto di vista le donne sono incredibilmente più ricettive degli uomini; provate a fare un massaggio ad una donna pensando “che palle!” o pensando “tra un minuto ti mangio..” ; il tocco cambia, e inevitabilmente anche la reazione di chi lo riceve. Poche cose, semplici. Per il resto un augurio di tanta, tanta ma tanta pratica.

Buona settimana.

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29/9/2015