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Muoviamo i fili del diabete

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14 e 15 Novembre, due giornate per far conoscere e combattere una condizione cronica che dura una vita.

 DIABETE-COPERTINA-CopiaIl 14 Novembre è la Giornata Mondiale del Diabete, una malattia che colpisce milioni di persone nel mondo ma su cui c’è ancora molta confusione. Girano molte leggende metropolitane, falsi miti e convinzioni errate su questa patologia. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza e magari capire come prevenire il diabete perché, com’è noto, prevenire è meglio che curare!

Esistono diverse tipologie di questa malattia (tipo 1, tipo 2, gestazionale…) ma la più diffusa è quella di tipo 2 (285 milioni di casi nel mondo e 3 milioni in Italia). Questa particolare forma di diabete colpisce soprattutto le persone in età superiore ai 40 anni e sovrappeso, non presenta alcun sintomo ed ha un’evoluzione lenta. Il diabete di tipo 2 causa la perdita della capacità di controllare l’equilibrio della glicemia. Ma niente panico o allarmismi, chi è affetto da questa patologia non dovrà affrontare una vita di stenti eliminando qualsiasi tipo di svago (certo, se non controllato a dovere può anche causare problemi seri).

Innanzitutto è necessario capire quali siano le cause principali del diabete. La genetica conta poco (ci può essere una predisposizioni), l’unica cosa che possono trasmettere i propri genitori sono le cattive abitudini alimentari, le quali sono una delle maggiori cause della malattia. Se associamo un’alimentazione sregolata ad uno stile di vita sedentario sarà molto più facile sviluppare il diabete! Quindi la classica cura-del-diabete-con-sport-terapia-e-dietaformula Sport + Sana alimentazione funziona anche in questo caso. Tuttavia esistono sport che sarebbe meglio non praticare da soli se si è affetti di diabete (nuoto, pesca subacquea, vela d’altura..) in quanto c’è il rischio di avere i riflessi annebbiati e per questi particolari tipi di sport potrebbe risultare pericoloso; ma a parte queste rare eccezioni potrete andare a correre, giocare a calcio, a tennis, a golf e a tanti altri sport tranquillamente.

Una convinzione piuttosto comune è che si diventi diabetici anche mangiando troppi dolci: FALSO! Mangiare un’eccessiva quantità di dolci equivale ad una cattiva alimentazione, per questo potrebbe esser considerato vero, ma non sono i dolci in quanto tali ad essere una causa del diabete.

Molti pensano che se non si è obesi sarà impossibile incappare nella morsa del diabete, ma anche questa credenza è falsa: infatti basta una lieve pancetta a creare le condizioni per cui si possa sviluppare la patologia; esistono poi forme specifiche di diabete che compaiono anche in persone normopeso.

Ma il diabete si può curare? No, è una condizione cronica, non si può guarire ma con una giusta terapia si può ridurre l’insulinoresistenza (riduzione della capacità dell’organismo di utilizzare l’insulina prodotta) e rallentare l’evoluzione del diabete.

Una cosa molto importante per le persone affette da diabete è l’autocontrollo, è infatti necessario essere sempre a conoscenza dei propri livelli glicemici. Ormai esistono degli strumenti che permettono ai soggetti diabetici di calcolare la propria glicemia in qualsiasi momento (glucometri).

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Cos’è la Giornata Mondiale del Diabete? È una giornata organizzata dai volontari, i quali saranno presenti in 500 città italiane sabato 14 e domenica 15 Novembre. In questi luoghi si svolgeranno svariati eventi tramite la collaborazione di Associazioni di malati di diabete, medici, infermieri, croce rossa, alpini e tanti altri.

Lo slogan è “Muovi i fili del diabete” per sottolineare quanto sia importante per la persona con diabete agire a vari livelli per tenere sotto controllo la propria vita.

Sul sito www.giornatadeldiabete.it è possibile informarsi su qualsiasi dubbio riguardo la patologia, calcolare il proprio livello di rischio e scaricare il materiale per organizzare a tua volta un evento nella tua città.

Non bisogna stare immobili, diventare prede in balia di questa condizioni e soprattutto non bisogna pensare che tanto non toccherà mai a noi: tutti dobbiamo muovere i fili per prevenire questa patologia.

 

di Marco Trevisan

13/11/2015