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Tattoo gioiello vs Tattoo solari

30 giovedì 2015 visualizzazioni:

Non stiamo parlando dei classici tatuaggi permanenti, ma di due varianti più fashion e glamour.. i tattoo gioiello e i tattoo solare

 Tattoo gioiello

Golden sin 2 - bella.‭itLa tendenza arriva da Miami e da le Hawai, dove viene chiamato metal tattoo.

Può essere definito metà body painting e metà tatuaggio. Sono dei gioielli temporanei che renderanno il vostro look esclusivo!

E’ un accessorio da applicare direttamente sulla pelle, perfetto da utilizzare al mare o per un evento speciale se si vuole essere chic. Farà brillare chi lo indossa e vi farà sentire elegante e irresistibile anche in spiaggia. E’ un dettaglio che, a seconda di dove viene applicato valorizzerà la parte del corpo e ogni tatoo può diventare una vera e propria cascata di gioiello. Esistono diversi disegni: bracciali, piume, maori, stelle, farfalline, cavigliere e collane in color oro o argento. Basta scegliere il disegno che si preferisce e poi applicarlo!

La moda dei tattoo gioiello è amata dalle star, Beyoncè lo ha indossato per la prima volta in concerto, Katie Holmes si è “tatuata” un maori dietro il collo, Sara Jessica Parker un bracciale al polso e Alessandra Ambrosio, angelo di Victoria Secret, ha reso omaggio al brand con piume argentate

L’applicazione dei tattoo gioiello è semplice: bisogna scegliere il punto dove lo si vuole applicare, inumidire con l’acqua il tattoo, aspettare qualche secondo e poi togliere la pellicola di carta che lo protegge.

Durerà dai 3 ai 4 giorni e per rimuoverlo basterà un dischetto di cotone e detergente.

Dove trovarli?

STROILI ORO che ha creato una collezione in 18 carati e in argento.

LULU DK propone dei gioielli delicati, disegni con piume, nastri, maori interamente in oro. Tante fantasie per rendervi davvero speciali.

FLASH TATTOOS presenta gioielli in oro, argento e colorati per far risaltare l’abbronzatura. Motivi etnici, geometrici, tribali riempiranno la vostra estate.

GOLDENS SIN MACRAME’ propone delle fantasie in sottilissimo strato d’oro 24K, fashion ed eleganti.

THE TEMPORARY TATTOO STORY in vendita presso SEPHORA

 

Tattoo solare

image-30-07-15-11-03-1Il nome originale è SunbunArt e la nuova tendenza proviene dagli Stati Uniti. Consiste nel disegnare un tatuaggio sulla pelle e il resto verrà fatto dal sole. Viene applicata la crema protettiva nei margini del disegno che si vuole rappresentare. In questo modo, dalla scottatura ne uscirà un tatuaggio. I medici sono contrari a questa nuova moda perché temono che possa far dimenticare anni di informazioni e campagna per la prevenzione dei tumori della pelle, dei melanomi. In alternativa, si possono utilizzare degli adesivi da applicare sulla pelle che lasceranno la sagoma del tatuaggio finale.

Dove trovarli?

Nelle profumerie è possibile trovare varie fantasie di stick.

LIMONI propone degli stick a forma di delfino o stella al prezzo di 1,99 euro

KISKIN invece, propone L’UNICO COSTUME CHE LASCIA IL SEGNO. Cuore e note musicali caratterizzano i bikini di Kiskin disponibile nella fantasia mimetica, brillantini e tinta unita blu e rossa. (Prezzi a partire da 30 euro fino ai 100)

 

 

di Alessia Morello

30/7/2015

What Women Want – Cosa vogliono le donne

29 mercoledì 2015 visualizzazioni:

CCOSAVOGLIONELEDONNEare amiche; se finora si è cercato di suggerire al mondo femminile come siano fatti e cosa pensino realmente, nel profondo, gli uomini, questa settimana, prima di congedarci per le vacanze estive, proveremo ad aiutarvi in un altro modo.

Per quanto il mondo femminile sia, e per la verità resterà sempre, fondamentalmente un mistero per tutti quegli esseri umani che fanno la pipì in piedi (e non sempre vanno a bersaglio peraltro), in tutto questo tempo a contatto con l’universo rosa, tra un suggerimento ricevuto e l’altro, molte donne hanno manifestato i loro desideri, le loro aspettative, le necessità, insomma ciò che si aspettano da un partner, da un uomo; dal loro uomo.

E allora vale la pena concludere quest’anno insieme tentando, nel nostro piccolo, nel mio piccolo, di rispondere all’eterna domanda: ma cosa vogliono le donne?

Naturalmente, quello che ho capito sin qui non vale sempre e non vale per tutte; una sana dose di relativizzazione da parte delle lettrici, come sempre, si impone; tuttavia, ripeto, nei messaggi e nelle parole di molte di voi ci sono stati tratti piuttosto ricorrenti.

Quindi facciamo così: io li metto nero su bianco, e voi fate leggere questo articolo a mariti e fidanzati, che tra uomini ci si capisce.

– Unica al mondo.

Le donne vogliono, anzi, mi correggo, le donne hanno bisogno che le si faccia sentire, veramente, come se non ce ne fossero altre sull’intero pianeta. Hanno SORPRENDERE-DONNAbisogno di sentire che i vostri occhi sono solo per loro, di sapere che sono il centro del vostro mondo, che sono penetrate sotto la vostra pelle come voi sotto la loro. Cosa vuol dire in parole povere? Non è molto facile spiegarlo in poche parole, però di sicuro potreste cominciare col ricordarvi di staccare lo sguardo dalle chiappe della prima che passa quando siete insieme. E’ un buon inizio. Fidatevi.

– Sicurezza, almeno un minimo.

Gli uomini, quando sentono questa parola, me compreso, tendono per istinto a pensare ai buttafuori tatuati che ringhiano appena qualcuno si avvicina.

Grazie a Dio non si tratta di questo. Fare sentire una donna sicura, oltre all’ancestrale forza maschile che oggi lascia abbastanza il tempo che trova, significa darle l’impressione che può contare su di voi quando ha un dubbio, una difficoltà da superare, un momento di crisi; significa darle l’impressione che siete in grado di risolvere un problema, anche banale, anche di tutti i giorni; e soprattutto che siete in grado di prendere una decisione quando lei tentenna. Quando lei è insicura, sicuri dovete esserlo voi; prendete in mano la situazione, o per lo meno provateci, ecco.

– Un pizzico di galanteria.

“I modi definiscono l’uomo” diceva tra gli altri Colin Firth nel film “Kingsman”.

Ed è incredibilmente vero: potete andare a prendere una bella figliuola tutta infilata in un tubino stretto e tacco 15 con la peggior automobile mai vista, ma se quando sta per entrare le aprirete la portiera e la accompagnerete a sedersi, il catorcio si trasformerà come per magia nella carrozza di Cenerentola, e rimarrà solo il gesto. Provare per credere.

– Sorprenderla.SORPRENDEREUNADONNA

Lo so, ‘sta cosa mette ansia. “Ma soprenderla de chè??” Viene da pensare. Niente di straordinario per la verità: non credete alle donne quando vi raccontano i loro sogni, perché (e qui è colpa loro, dovrebbero dirvelo), in realtà basta molto meno di ciò che sentite; principi azzurri e cavalli bianchi non c’entrano.

Ogni tanto presentatevi con in mano due biglietti per un concerto; per l’opera, per il teatro, o portatela alla stazione al venerdì sera senza che lei sappia niente e ditele “scegli, saliamo su un treno e partiamo per il weekend”. Cose così. Sembrano banalità; ma l’amore è come la cucina, questione di dettagli; se sbagli dosi e tempi si brucia tutto. Prima di congedarmi e rivederci a settembre, lasciatemi ringraziare le oltre cinquantamila donne che hanno avuto la bontà di rendere importante questa piccola rubrica.

Arrivederci a settembre e buone vacanze a tutte.

Mr. What Women Want

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Clicca qui per leggere il libro di Mr. WWW, “Avere un uomo è facile, il problema è tenerselo”

29/7/2015

Ptitim in Rosa (perle di cous cous israeliano)

27 lunedì 2015 visualizzazioni:

Faccio subito una premessa, non lasciatevi spaventare dal fatto che per questa ricetta io abbia utilizzato un particolare tipo di pasta che si usa solo in Israele.
Potete utilizzare anche la fregola sarda e, in caso non troviate nemmeno quella, il cous cous semplice va bene lo stesso. Chiaramente il risultato visivo non sarà uguale, ptitim-israelianoma non obbligo nessuno a ricercare prodotti speciali come questo, scovandoli da qualche parte nel mondo.

Il nome israeliano di questo prodotto è Ptitim, ed è una pasta vera e propria che col cous cous non ha nulla a che vedere, ma il nome cous cous gli è stato attribuito dai produttori dello stesso per farlo “conoscere” al di fuori di Israele, dandogli nomi quali Israeli Cous Cous, Riso di Ben Gurion o Jerusalem Cous Cous.

Si tratta di perle di pasta di grano duro, secche, di circa 1 mm di diametro, ottenute attraverso stampi specifici e poi tostate (questo le distingue dalla fregola sarda). La tostatura consente al ptitim di tollerare anche una stracottura, senza disfarsi e gli conferisce un tipico retrogusto nocciolato.

Una volta cotte le perle triplicano di volume e la consistenza in bocca diventa come quella degli gnocchi di patate. Minuscoli gnocchi.

In Israele viene utilizzato prevalentemente per insalate, o come accompagnamento a piatti sugosi al posto del pane, e viene utilizzato negli asili e scuole dell’infanzia nella mensa, perché il formato è adatto ai bambini.

Io ho deciso di utilizzarlo nel modo classico, facendone una insalata, fresca e leggera, soprattutto perché in questi giorni si muore di caldo e riesco a tollerare solamente il fornello acceso, per non più di 10 minuti.

Una mia fissazione è il colore viola ma anche il fuxia e tutte le sfumature che portano dal viola al fuxia, e ho deciso di tingere con la barbabietola il ptitim e creare così un piatto tutto rosa.

Addirittura ho marinato le uova in succo di barbabietola per creare intorno ad esse un alone fuxia che le ha rese adatte a questa insalata un po’ strana, sicuramente scenografica e assolutamente ottima.

INGREDIENTI

200 gr di ptitim o di fregola sarda
1 grande barbabietola già cotta sottovuoto
succo di barbabietola
1 cucchiaio di aceto bianco
succo di un limone
3 uova sode
finocchietto selvatico fresco
3 ravanelli
qualche gheriglio di noce (se piace)
olio evo
sale e pepe

PROCEDIMENTO

Cuocere il ptitim o la fregola in abbondante acqua salata per il tempo indicato sulla confezione, scolarlo, sciacquarlo sotto acqua corrente fredda per farlo raffreddare e condirlo subito con un filo di olio evo a crudo, mescolando bene con un cucchiaio in modo che le perle non si attacchino tra loro.

ptitim-istraelianoUtilizzando una microplane (o una grattugia a maglia molto stretta) ricavare la polpa di metà della barbabietola, unirla alle perle di ptitim, mescolare con le mani in modo che tutte le perle siano colorate di rosa, coprire con pellicola alimentare trasparente e lasciare in frigorifero per un’oretta.

Sgusciare le uova sode e fredde, e metterle a marinare in una ciotola di vetro nella quale si è mescolato il succo di barbabietola che si trova nella confezione sottovuoto con l’aceto, il succo di mezzo limone e il sale. Chiaramente non avrete mai tanto succo di barbabietola per poter procedere ad una marinatura per immersione, così vi consiglio di rigirare a cadenza regolare le uova nella marinatura nella ciotola in modo che si colorino uniformemente. Il tempo di marinatura totale è anch’esso di un’ora circa.

Nel frattempo tagliare la metà della barbabietola che non avete grattugiato a cubetti, saltandoli in padella con pochissimo olio e sale.

Tagliare i ravanelli a fettine sottilissime e riporli in una ciotolina con acqua e ghiaccio.

Una volta trascorsa un’ora, prendere il ptitim, sciacquarlo dall’eccesso di crema di barbabietola, condirlo con olio, sale, pepe e limone e aggiungere i cubetti di barbabietola, le rondelle di ravanello e le noci spezzettate se vi piacciono (io non le ho messe ma ci stanno da Dio).

Togliere le uova dalla marinatura, sciacquarle dall’eccesso di aceto, e tagliarla in 4 spicchi nel verso della lunghezza, appoggiandole sull’insalata di ptitim appena ottenuta. Il risultato sarà sorprendente perché l’anima bianca dell’albume rassodato sarà contornata da uno stupendo alone rosa che lascerà tutti a bocca aperta.

Valentina

Segui le ricette di Valentina sul suo blog, Diverdediviola.it

27/7/2015

Hai detto flat?

23 giovedì 2015 visualizzazioni:

top_10_women_fashion_trends_men_hate_gladiator_sandalsL’estate è libertà e…. comodità! Ogni donna possiede almeno un paio di sandali rasoterra nell’armadio, si rivelano l’accessorio giusto per le giornate d’estate, eleganti ma al tempo stesso semplici, sdrammatizzano i look più sofisticati, vanno con tutto e soprattutto rendono meno drammatici i momenti in cui bisogna camminare tanto, che sia per raggiungere la spiaggia o per una gita itinerante in qualche città d’arte.

Dalle passerelle per l’estate 2015 giungono a noi sandali flat di grande impatto: i più scenografici sono sicuramente quelli da “gladiatore” proposti da Valentino Garavani , Zanotti, McQueen, e in versione chiara da Alberta Ferretti, sfoggiati con grande eleganza da personaggi del calibro di Anna dello Russo, Kourtney Kardashian e Kate Moss, stanno bene con gli shorts, con le gonne (anche a lunghezza media, vedi sfilata di Valentino) ma la morte loro è con i mini-dress dalle sottane svasate o a ruota. Gli intramontabili “gioiello” persistono nella preziosa collezione di René Caovilla, in quella di Bata in cui le pietre troneggiano e in quella a impronta etnica di Maliparmi.

 

Metallico, il must-have

sfilata-chanelIl sandalo flat “metallico” l’abbiamo incontrato in tantissimi fashion show dedicati a questa stagione, il merito è quasi sicuramente del genio Karl Lagerfeld che ha pensato a un accesissimo sandalo basso stringato, con cinturino alla caviglia abbinato ad un sensuale smalto rosso per il suo defilé di Chanel, ma non è stato il solo: Genny, Blumarine e Rocco Barocco hanno presentato nelle loro collezioni i “metal color” che accendono i piedi di riflessi oro, argento e bronzo, per brillare come non mai, un effetto shining assicurato!

Guarda nella gallery le immagini delle sfilate primavera-estate 2015 e una carrellata di sandali accessibili a tutte noi “comuni mortali” …

 

 

 

di Ludovica Bonini

23/7/2015

E Antonellina apre una catena di ristoranti…

23 giovedì 2015 visualizzazioni:

Da settembre 2015 tutti a “Casa Clerici”!

Ancasa-clerici-logotonella Clerici si lancia nell’imprenditoria del food con “Casa Clerici”, il primo della catena di ristoranti, diffusi su tutto il territorio nazionale, ideata e firmata dalla popolare conduttrice che, dopo 15 anni “in cucina”, inizia questa nuova avventura mettendo in campo l’esperienza personale maturata.

Il Centro Commerciale Campania è stato scelto come prima apertura di “Casa Clerici”, prevista per settembre 2015, dello spazioso locale di oltre 600mq, adatto a tutti e concepito con ambienti colorati, allegri ed accoglienti, proprio come la casa di Antonella.

casa clericiLa padrona di casa Antonella offrirà una vera e propria “esperienza” divertente e sempre nuova ai propri ospiti, con vari menù all’insegna della tradizione nostrana e della qualità delle materie prime con particolare attenzione al piatto italiano per eccellenza: la pasta.

Proprio come in casa, a “Casa Clerici” si potranno gustare piatti semplici e genuini, adatti a tutti i palati e per tutte le età, e una varietà di piatti originali creati personalmente da Antonella in questi anni di trasmissione, ma sempre con una grande attenzione alla freschezza dei prodotti prevalentemente artigianali, tutte accuratamente selezionati tra le eccellenze gastronomiche italiane, per un prezzo contenuto ed un ottimo rapporto qualità-prezzo.

Come ogni padrona di casa che si rispetti, anche Antonella potrà salutare i propri ospiti collegandosi anche a sorpresa, tramite una serie di schermi televisivi sparsi per “Casa Clerici”. Inoltre gli ospiti potranno acquistare i famosi ricettari di Antonella e molti altri prodotti esclusivi presso la Bottega. Cooking show, chef ospiti, lezioni di cucina, shopping esclusivo, eventi e molto altro animeranno le allegre giornate (aperto dalle ore 9 alle ore 24) di “Casa Clerici”.

 

LHR Lorenzo Pellegrini e Nicola Camillo fondatori di App to youa presentatrice ha scelto la Start Up “App to You” per la comunicazione web infatti tutte le anteprime e le novità saranno svelate attraverso i social network: le attività di Digital Experience, pianificate da App to you, vedono Antonella sempre più legata ai suoi fan, che potranno condividere con lei ricette, selfie, proposte e altre sorprese, tanto digital quanto real.

“Siamo lieti di affiancare Antonella in questa meravigliosa e gustosa avventura. App to you metterà a sua disposizione gli strumenti del Digital Marketing affinché tutti e ovunque – al ristorante, o dal proprio smartphone – possano sentirsi ospiti di Antonella nella sua Casa Clerici!” dichiara Nicola Camillo, CEO di App to you.

“App to you è la boutique dell’innovazione in grado di aiutare tanto gli startupper quanto le multinazionali ad utilizzare gli strumenti dell’ICT, del Marketing e del Mobile per andare sul mercato con rinnovato vigore”, aggiunge il General Manager di App to you Lorenzo Pellegrini.

 

 

 

23/7/2015

 

100 anni di Design in un Museo a Milano

22 mercoledì 2015 visualizzazioni:

esternoDopo il successo dell’anteprima durante il Salone del Mobile a Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa Italiana, il Museo del Design 1880-1980 apre in Via Borsi 9 a Milano e sarà visitabile a partire dal 9 luglio 2015, col patrocinio di Expo in Città, del Comune di Milano e di Regione Lombardia.

Una collezione tra le più importanti d’Europa è alla base del progetto museale ideato e fondato da Raffaello Biagetti (Firenze 1940 – Ravenna 2008) con l’obiettivo di raccontare cento anni di storia attraverso i capolavori dei più grandi maestri della scena del design internazionale. Un tesoro fino ad ora sconosciuto, riportato alla luce da Musei Italiani.

Siamo negli anni ’80: l’impianto curatoriale è affidato a Giovanni Klaus Koenig che, insieme a Filippo Alison e Giuseppe Chigiotti, costruisce la collezione creando un percorso fortemente didattico e coinvolgendo anche personaggi come Gae Aulenti, Dino Gavina e Piero Castiglioni.

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Drocco & Mello

Il Museo racconta la storia dell’arredo dal 1880 al 1980 attraverso un percorso spaziale per isole cronologiche: si apre nel cuore dell’Art Nouveau – prosegue verso la Scuola Viennese e il Bauhaus, percorre gli anni ’50 – attraverso le opere più emblematiche dei grandi progettisti francesi, scandinavi, americani – e gli anni ’60, che vedono protagonista   . Le espressioni rivoluzionarie del design radicale e la nascita dei movimenti Alchimia e Memphis, chiudono l’itinerario della mostra.

Il Museo è arrivato a Milano grazie a Musei Italiani, una neo-nata organizzazione che ha l’obiettivo di promuovere il patrimonio culturale italiano, facendo ricerche sui giacimenti esistenti e coinvolgendo imprese e istituzioni per creare un sistema di impresa e valore.

museo-design-milanoMusei Italiani è orgogliosa di aprire le porte di questa nuova sede all’interno del Milano Design District, uno spazio in grado di accogliere e valorizzare la ricostruzione dell’allestimento originale all’interno di un’architettura contemporanea di forte espressività. Ad accogliere i visitatori sarà un vero e proprio Museo che racconta la storia, con l’idea di sviluppare nuovi progetti e servizi, tra cui uno spazio dedicato alla vendita di oggetti di design d’autore, con marchi come Serapian e Canepa entrambi contraddistinti da ricerca nella qualità made in Italy e passione per la creatività artigianale.

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Alessandro Mendini

Le attività che il Museo proporrà saranno moltissime e tutte mirate a divulgare, far amare il design e rilanciare il tema del progetto, interrogandosi sull’esperienza del visitatore, diventando punto di incontro e scambio, coinvolgendo le scuole attraverso visite guidate, organizzando concorsi; tutto questo grazie all’importante contributo di Faram, che ha supportato ed affiancato Musei Italiani fin dall’inizio.

Imperdibili gli appuntamenti con protagonisti del design contemporaneo, che offriranno ai visitatori l’opportunità di farsi condurre dai grandi maestri in uno straordinario viaggio nel tempo, in cui le storie personali sono intrecciate a quelle delle grandi icone in mostra. Museo del Design 1880-1980 è una macchina del tempo che ci guida attraverso un percorso didattico in grado di raccontare l’evoluzione della creatività e la storia del design.

 

Autori in esposizione:

Antonì Gaudì, Michael Thonet, Charles Rennie Mackintosh, Adolf Loos, Joseph Hoffman, Walter Gropius, Jean Prouvé, El Lissitskij, Marcel Breuer, Mies Van Der Rohe, Renzo Frau, Frank Lloyd Wright, Gerrit Rietveld, Peter Keler, , Gunnar Asplund, Mart Stam, René Herbst, Le Corbusier, Hans Coray, Gio Ponti, Giuseppe Terragni, Ignazio Gardella, Harry Bertoia, Carlo Pagani, Alvar Aalto, Charles Eames, Isama Noguchi, Arne Jacobsen, Osvaldo Borsani, Ico Parisi, Eero Saarinen, Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Carlo Scarpa, Gae Aulenti, Franco Albini, Marco Zanuso, Gaetano Pesce, Afra e Tobia Scarpa, Ettore Sottsass, Mario Bellini, Giancarlo Piretti, Vico Magistretti, Bruno Munari, Alessandro Mendini.

MUSEO DEL DESIGN 1880-1980, An Extraordinary Journey

 Via Borsi, 9 20143 Milano

Orari di apertura:

Lun: 15:00-20:00
Mar, gio, ven, sab, dom: 10:30 – 20:00 Mer: 10:30 – 23:00

Contatti:

Tel: 02 83413302
E-mail: info@museiitaliani.org www.museiitaliani.org

Social media:

Tariffe di ingresso:

Biglietto intero €10 ridotto €8

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22/7/2015