free page hit counter

“Cacasotto sentimentali”

06 martedì 2015 visualizzazioni:

“…Lui è carino, simpatico. Mi fa molto ridere. Pensa che mi ha regalato anche delle rose, non ne ricevevo da un sacco di tempo”.

“E Quindi? Vi rivedete?”

“Non lo so, cioè, insomma, non so se è quello giusto. Siamo diversi”.

“Ma tipo?”

“Si cioè, in tante cose. Ad esempio forse ha carie su un dente. Poi dorme con la tapparella chiusa mentre io se non c’è almeno un po’ di luce ho impressione di soffocare. Il dentifricio. Ma come fa a spremerlo dal mezzo e non dal fondo? Troppo diversi, dai siamo troppo diversi. E poi ho il mio lavoro che mi impegna troppo…..”

 _____________________________________

“Si, lei è fantastica. E’ brillante, è una donna molto determinata, ha il senso dell’umorismo. Siamo stati proprio bene”

“E allora? Quando la richiami?”

“Beh..non lo so se la richiamo”

“Perché?”

“Eh, non sono sicuro che sia quella giusta. Siamo troppo diversi.”

“Ma tipo?”

“Ma si dai, in tante cose. Pensa che ha il secondo dito del piede più lungo del primo. Pensa che in casa cammina senza ciabatte. E una volta l’ho vista sbadigliare senza mettere la mano davanti alla bocca. Troppo diversi dai, troppo diversi”.

I dubbio_d'amorenostri nonni sono rimasti insieme per cinquant’anni. I nostri padri sono insieme da quasi altrettanti. E forse, con un po’ di fortuna, lo saranno anche i nostri figli. E noi? Ma dobbiamo proprio essere ricordati nella storia dell’umanità come la generazione dei cacasotto sentimentali? La verità è che lasciarci andare fa paura, la verità è che amare fa paura, che l’idea di appartenere a qualcuno ci terrorizza. La verità è che la felicità fa talmente paura da nasconderci dietro qualsiasi pretesto, anche quelli più inverosimili, per non mettersi, o rimettersi, in gioco. Abbiamo preso delle batoste, abbiamo affrontato dei fallimenti, e abbiamo sofferto. Si, è vero, nessuno lo nega. E allora? Quante volte abbiamo fatto un colloquio e ci hanno risposto “le faremo sapere”. Quante volte ci siamo ammalati e abbiamo trovato la forza di curarci. Quante volte abbiamo cambiato casa, città, amici. Le cose non vengono da sole. Checché ne dicano, le cose heart on lightwallnella vita non vengono quasi mai da sole. Bisogna alzare le chiappe, mettersi in gioco, una due, tre, mille volte, provare e riprovare, e portarci dietro le cicatrici, che servono non come stupido pretesto ma solo per capire chi siamo e cosa vogliamo. Perciò prendiamo il coraggio a quattro mani e lasciamoci andare, lasciamoci prendere; perché la felicità c’è, è là fuori; ha un volto e un nome che forse non conosciamo ancora, o forse si, ma c’è, e c’è per tutti.

E allora smettiamo di fare i cacasotto che si nascondono dietro a frasi che dall’esterno a volte suonano davvero ridicole, patetiche, e amiamo, e soprattutto, lasciamoci amare. Si può vivere al piano terra o al ventesimo piano. Nel primo caso, se si cade, non ci faremo nulla; nel secondo molto ma molto male. Ma l’orizzonte che ci sarà consentito vedere dal ventesimo piano non sarà mai paragonabile all’altro.

Buona settimana.

Vuoi parlare con Mr. What Women Want? Contattalo su Facebook, clicca qui

Scopri chi è Mr. What Women Want, clicca qui

Leggi il libro di mr. WWW, clicca sulla copertina

copertina alta definizione

6/10/2015